Friuli Venezia Giulia

Festa della donna/I commenti dal Consiglio regionale Fvg

L’8 marzo al centro delle dichiarazioni odierne di molti degli esponenti del Consiglio regionale friulano.

“La ricorrenza dell’8 marzo ci invita a una riflessione sulla condizione femminile nel nostro Paese e nella nostra Regione, cominciando dal ricordare le pesanti conseguenze che la pandemia, ormai da un anno, sta portando proprio nei confronti delle donne”.
Lo afferma in una nota il Gruppo di Progetto Fvg/Ar nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, aggiungendo che “in chiave lavorativa, le donne sono le lavoratrici più penalizzate dalle chiusure legate all’emergenza sanitaria e nella gestione della famiglia, per l’assistenza ai soggetti deboli e per coniugare l’attività lavorativa con la presenza dei figli a casa per la didattica a distanza.
Inoltre, purtroppo, anche per un altro aspetto drammaticamente in crescita, come i casi di violenza domestica registrati nel corso dell’ultimo anno”.
“Non ricordiamo questa giornata, ancora una volta, per semplice retorica, ma affrontiamo – conclude la nota – un’onesta e reale presa di coscienza.
La strada da percorrere verso una vera emancipazione, una vera parità e la conquista del giusto rispetto, è ancora molta lunga. Nostro dovere, come uomini in primis e come Istituzioni poi, è percorrerla a marcia spedita”.

“La condizione femminile è oggettivamente ancora discriminata e ciò si rileva anche dai dati dell’emergenza socio-economica derivante dalla pandemia da Coronavisurs”.
Ad affermarlo, Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, che nella sua nota aggiunge: “Le donne, sul lavoro e in famiglia, hanno pagato il prezzo più alto.
Sono allarmanti i dati sulla loro occupazione e sulla percentuale di imprese femminili costrette a chiudere in quest’ultimo anno.
Va dunque ribadita con energia ancora maggiore la necessità di porre politiche attive di genere in tutti i settori.”

Nota sull’argomento anche dall’europarlamentare friulano M5S Marco Zullo, membro della Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere (FEMM) al Parlamento europeo.
“La crisi che stiamo attraversando è anche una crisi di genere, questo è evidente sotto diversi aspetti” afferma.
“Si può considerare l’aspetto economico, con il drastico calo di occupazione femminile e il fenomeno della segregazione occupazionale che vede la concentrazione di più dei due terzi delle donne in soli sette settori.
Poi c’è l’aumento degli episodi di violenza, soprattutto domestica.
È una situazione allarmante che deve farci riflettere – continua l’europarlamentare – perché parte da paradigmi ben radicati nel nostro tessuto sociale e culturale.
Mi auguro che il programma Next Generation EU disponga massicci investimenti per favorire strategie formative in grado di contrastare stereotipi e disparità di genere, soprattutto in sedi sociali come istituzioni, scuole, ospedali, carceri.”

Torna sul binomio pandemia – donna la presidente della Commissione regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna (Crpo Fvg), Dusy Marcolin: “A un anno dall’esplosione della pandemia, in questa giornata corre l’obbligo di soffermarsi sul ruolo della donna in tutti gli ambienti che la circondano: dalla famiglia al lavoro, dalla vita sociale a quella pubblica.
Le persone più esposte a questa crisi sono state indubbiamente le donne, che hanno comunque dimostrato di saper reagire, spesso assumendosi oneri e ulteriori carichi di gestione del lavoro ma che, purtroppo, molto spesso non sono stati loro riconosciuti.
La perdita di imprese femminili e di posti di lavoro registrano nell’ultimo anno numeri importanti che si ripercuoteranno inevitabilmente sulla qualità della vita delle famiglie e della società intera”.

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