Treviso

Fauna selvatica nella Marca/Nel 2021 recuperati quasi 3000 animali in difficoltà

Quasi 3.000 animali selvatici in difficoltà recuperati, una media di 326 al mese. Sono questi i numeri del primo anno di attività del CRAS, Centro di Recupero Animali Selvatici, della Provincia di Treviso che ha presentato oggi, martedì 1 marzo, il bilancio del 2021 in sala Consiglio al Sant’Artemio.
Tanti gli interventi da parte della struttura che ha sede nel Parco della Storga ed è gestita in modo volontario dal CRAS e le associazioni collegate in collaborazione con la Polizia Provinciale.

Volpi, ricci, scoiattoli, piccoli roditori, cervi, caprioli, cigni e molte altre specie di volatili: sono notevoli i numeri risultanti dal bilancio aprile-dicembre 2021 del Centro di Recupero Animali Selvatici di Treviso, che, grazie agli spazi messi a disposizione dalla Provincia, svolge ogni giorno un’intensa attività di recupero, cura e protezione della popolazione faunistica del nostro territorio.

Attraverso le segnalazioni telefoniche dei cittadini al Centro e il costante monitoraggio e supporto di volontari formati, il Cras ha potuto intervenire in molteplici occasioni, dal salvataggio di esemplari feriti a quello dei cuccioli appena nati, dalla nutrizione alla somministrazione di terapie, sino all’accompagnamento prima del ritorno in libertà.

In 9 mesi, sono stati 2935 in totale gli animali recuperati, una media di 326 al mese, con un picco tra aprile e luglio determinato dall’arrivo di un’ingente quantità di piccoli, sia di mammiferi sia di uccelli, che hanno necessitato di svezzamento e adattamento prima della liberazione in natura e, dunque, di lunghi periodi degenza.

Per quanto riguarda le tipologie di specie recuperate e soccorse dal Centro, in ordine di grandezza, il 49% è costituito da avifauna minore, il 26% da piccoli mammiferi, il 10% da avifauna maggiore e un altro 10% da rapaci, il 4% da ungulati e il restante 1% da mammiferi medio-grandi.

Tra le principali cause d’intervento, i traumi da urto, dovuti, per esempio, agli impatti stradali e a quelli con i tendifilo dei filari nelle vigne (912 casi); la distruzione dei nidi in periodo primaverile, per un totale di 845 piccoli rimasti orfani; numerose anche le specie soccorse a seguito della predazione, nel dettaglio 571, soprattutto da parte di felini, e gli animali che giungono al Centro in uno stato di debilitazione (405 casi). In percentuale minore, gli animali recuperati che presentano parassiti o patologie infettive (99), quelli feriti da arma da fuoco (2), intrappolati o in situazioni di pericolo (83 casi); altri 3 animali sono pervenuti in seguito a sequestri (dalla Provincia di Belluno).
Purtroppo, si sono verificati anche 14 casi di esemplari sopraggiunti già deceduti e, uno non trovato sul luogo della segnalazione.

Una volta accettato, ogni animale viene visitato da un veterinario, che definisce il quadro clinico e le terapie necessarie per fare in modo che possa ritornare in natura in piena autonomia.
L’eutanasia viene effettuata dal medico solo se viene constatata l’impossibilità del recupero.

Il CRAS è partecipato da LAV, Progetto Riccio Europeo, OIPA, WWF e LIPU.
Per il futuro, gli obiettivi del Cras della Provincia di Treviso sono il rafforzamento del monitoraggio della fauna selvatica del territorio attraverso la collaborazione con Izp e Ispra, per individuare, inoltre, le cause più frequenti dei decessi in maniera ancor più puntuale e controllare così eventuali focolai, in ottica preventiva.

In programma anche la riorganizzazione degli spazi ed eventi divulgativi, con le cittadine e i cittadini, le scuole e le università, per contribuire allo sviluppo di una consapevolezza diffusa sulle modalità di recupero e gestione degli animali in difficoltà, evitando pericoli per gli esemplari stessi e per l’uomo.

“La tutela del patrimonio faunistico del territorio è materia di competenza regionale – ha spiegato il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon – ma in accordo con la Regione, forte della grande esperienza maturata negli anni, la Provincia di Treviso continua a coordinarne l’attività del Centro di Recupero Fauna Selvatica che ha sede al Parco della Storga.

Circa un anno fa la gestione provvisoria è stata assegnata all’Associazione partecipata da LAV, Progetto Riccio Europeo, OIPA, WWF e LIPU, a cui la Provincia assegna un rimborso spese di 5000 euro al mese per venire incontro alle spese organizzative e alle prestazioni veterinarie.

Ora siamo al lavoro con la Regione per affidare l’incarico per una durata maggiore, a medio termine, in modo che la programmazione degli interventi e la riorganizzazione degli spazi da parte degli operatori, dei volontari e dei veterinari sia più stabile, proficua e coordinata”.

“Una parte rilevante del nostro lavoro è data dalle segnalazioni dei cittadini – ha proseguito Michela Dugar, responsabile del Cras della Provincia di Treviso – se doveste imbattervi in un animale in difficoltà, prima di intervenire vi invitiamo a telefonarci al numero indicato nella nostra pagina Facebook.

In questo modo possiamo darvi consigli sulla procedura più utile da seguire per metterlo al sicuro; talvolta, per esempio, spostare l’animale è errato ed è preferibile lasciarlo dov’è. Concluso ringraziando l’Amministrazione provinciale per l’importante contributo che ci riserva e la pronta collaborazione”.

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