Endometriosi, una malattia invalidante poco conosciuta

Marzo è il mese della consapevolezza dell’endometriosi.
Ne soffre una donna su dieci (circa 3 milioni in Italia, 14 milioni in Europa e 176 milioni nel mondo).
La malattia è causata dalla crescita del tessuto anomalo al di fuori della cavità uterina.
Si tratta di una patologia molto dolorosa ed invalidante, che può colpire già dalla prima mestruazione.
Non esiste una cura e per una diagnosi ci vogliono almeno dai 5 ai 9 anni, e quando la si scopre potrebbe essere tardi.
È necessario rivolgersi a centri specializzati perché chi non è esperto, purtroppo, non identifica la malattia.
Una diagnosi tempestiva è fondamentale affinché l’endometriosi non causi danni importanti ad organi vitali.
L’endometriosi si ripercuote pesantemente sulla vita della donna…infatti invalida il normale svolgimento delle attività quotidiane, i rapporti interpersonali e di coppia.
Dolore pelvico, dismenorrea, dolore ai rapporti sessuali, dolori lombari cronici, stitichezza alternata a diarrea, dolore ad evacuare, sciatalgia, frequenza di urinare o difficoltà sono tutti sintomi legati alla patologia endometriosica.
Di endometriosi se ne parla ancora troppo poco, ed è ancora poco conosciuta.
Grazie alle associazioni a gennaio 2017 l’endometriosi (3 e 4 stadio, quelli più gravi) sono stati inseriti nei Lea e hanno diritto all’esenzione per alcuni esami: visita, ecografia transvaginale, ecografia transrettale, ecografia addome e clisma opaco.
Tutti da effettuarsi ogni 6 mesi.
È un buon inizio, segnala Michela, 35enne portogruarese a sua volta affetta dalla malattia: un primo passo, ma noi non ci fermiamo, stiamo continuando a lottare per far sì che tutti e 4 gli stadi rientrino nell’esenzione perché tutte le donne affette da questo malanno hanno diritto di usufruirne.
Non è giusto che sia garantita solo a chi è grave e che chi non lo è debba aspettare di peggiorare.
Per saperne di più: www.endometriosi.it