Friuli Venezia Giulia

Elezioni Amministrative/A Trieste presentata la lista Uniti per un’altra città


Trieste – Si è svolta ieri, sabato 7 Agosto, all’Osteria Sociale Casa del Popolo di Ponziana, la presentazione della Lista Civica UNITI PER UN’ALTRA CITTÀ

e del suo simbolo.

La lista aveva già annunciato,  qualche settimana fa all’Antico Caffè San Marco, la propria discesa in campo a sostegno del candidato sindaco di centro sinistra in vista delle Elezioni Amministrative di ottobre 2021.

Uniti per un’altrà città si è presentata e raccontata attraverso le risposte a quattro domande fondamentali raccontate nel comunicato che potete leggere qui sotto.

Chi siamo?

siamo cittadine e cittadini, alcuni aderenti a gruppi civici altri a gruppi politici, che hanno scelto di stare insieme e di progettare, uniti, il cambiamento per la nostra città.

Perché ci chiamiamo così?

Il nome di questa lista rappresenta la nostra volontà di unire realtà e storie diverse per un ambizioso progetto comune: costruire un’alternativa vera di cambiamento, che dia più forza epiù sinistra al centrosinistra.

Ci chiamiamo così perché solo l’unità del centrosinistra sarà in grado di vincere questa sfida. 

Ci chiamiamo così perché ci riconosciamo nel programma(https://unaltracittatriestehome.files.wordpress.com/2021/04/programma-dd-26.04.2021-.pdf) ,partecipato e inclusivo, di Un’altra città: vorremmo che questo programma, frutto del lavoro appassionato di cittadine e cittadini, diventasse la proposta di tutto il centrosinistra e delle altre forze progressiste che vi si riconoscono, per dare radici e ali al cambiamento.

Essere uniti per un’altra città significa odiare l’indifferenza, partecipare ed essere uniti nel valorizzare temi che l’amministrazione attuale ha colpevolmente e deliberatamente trascurato.

La scelta della Casa del Popolo, dove convergono diverse forze che fanno politica nella quotidianità, è emblematica del richiamo al non stare a guardare e all’unità.

Per questo motivo si è scelto e si sta continuando a scegliere di non proporre un candidato sindaco.

Perché l’obiettivo è costruire l’unità all’interno della sinistra, non spezzettarla attraverso tre o quattro candidati in corsa. 

Ecco il perché dell’invito, non solo al primo turno ma anche tra il primo e il prevedibile  secondo turno del ballottaggio, all’unione di chi trova un minimo comune denominatore in certe idee, visioni della città e valori.

Ed ecco il perché della decisione di aderire,  fin dal primo turno alla coalizione che ha fatto sue le nostre proposte, chiedendo una più forte spinta unitaria per il secondo turno, attorno a quest’alleanza per il cambiamento. 

Lavoreremo per questo: per unire e costruire insieme la Trieste che vogliamo, ma anche per dare voce, con forza e spirito critico, a temi dimenticati talvolta anche dalla sinistra, spesso ad essi indifferente.

Cosa c’è nel nostro simbolo?

C’è una città rossa – di sinistra e di lavoro.

C’è una città verde – ecologista e sostenibile.

C’è una città delle persone – multiculturale, aperta e accogliente.

C’è una città di scienza e di cultura – europea e internazionale.

C’è una città con il mare e il suo porto, impresa collettiva che guarda al mondo

Com’è la Trieste che vogliamo?

Trieste per tutte le persone

Una città che garantisce la prossimità, la domiciliarità e l’accessibilità ai servizi sociali del territorio in specie per le persone  anziane o con livelli di ridotta autonomia e costruisce alternative alle case di riposo o altre forme di istituti.

Una città che difende i servizi sanitari del territorio in un quadro generale di Salute di Comunità e ne richiede il potenziamento anche con le risorse del PNRR.

Una città che crede nell’accoglienza diffusa e nell’integrazione delle persone migranti.

Una città per il lavoro dignitoso e per la difesa delle fragilità e delle diseguaglianze.

Una città in cui l’amministrazione, come affermato durante la conferenza, ponga al centro del suo operare i diritti delle cittadine e dei cittadini, le differenze e le possibilità di essere insieme e comunicare per crescere.

Trieste multiculturale

Una città dove la cultura, la scienza, lo spettacolo e l’arte, intesi come lavoro, sono fattori di inclusione e di dialogo interculturale e intergenerazionale, canali di comunicazione con le realtà transfrontaliere e internazionali, elementi di attrazione anche turistica, strumenti di rivitalizzazione delle periferie.

Trieste ha un patrimonio inestimabile di cultura e di scienza, di temi e di attività culturali, di monumenti e di beni diffusi.

Un patrimonio del genere, bene comune, morale e sociale, va promosso e valorizzato in una strategia complessiva: il sistema museale deve affrontare la sfida dell’integrazione nel Sistema museale nazionale e raggiungere standard europei di accessibilità e comunicazione; il patrimonio bibliotecario deve trovare sedi adeguate, vere piazze del sapere e luoghi di mediazione culturale; le competenze e le professionalità degli operatori culturali devono essere riconosciute e non svilite da contratti vergognosi; l’offerta turistica deve essere riqualificata attraverso quella culturale.

Trieste Verde 

Una città a misura di persona dove si possa vivere all’aria aperta, senza smog, traffico e rumore, salubre e con ampie aree verdi

‘Verde’ è solo un modo per sintetizzare molte altre cose: ambiente non sono solo gli alberi e la natura altri, ma siamo noi tutti.

Per questo motivo i problemi ambientali e quelli sociali vanno affrontati con una visione che li comprenda assieme. 

Questo anche poter affrontare in modo efficace e socialmente sostenibile i problemi, come ad esempio i cambiamenti climatici, con i quali dovremo confrontarci: consumo di suolo, riduzione delle emissioni e dell’inquinamento, bonifica di siti inquinati, sviluppo delle aree verdi, mobilità sostenibile, sono tra i tanti problemi. 

Non sembra però che l’attuale giunta abbia la capacità progettuale e la visione strategica necessaria per affrontarli se, tanto per citare un esempio semplice, il problema del decoro cittadino è stato affrontato rimuovendo panchine e, ricordate, con il vicesindaco che si vantava pubblicamente di avere buttato in un cassonetto la coperta e le povere cose di un vagabondo. 

Noi invece, ci impegneremo per una città “verde” nella quale sia bello vivere per tutti.

La città che si costruisce adesso è la città che lasceremo alle nuove generazioni, giovani cittadine e cittadini, spesso invisibili per l’amministrazione.

Occorre pensare a una città a loro misura: i futuri adulti prima di diventare tali passano attraverso l’infanzia e l’adolescenza.

Sono da ripensare quindi i servizi a loro dedicati e tra questi lo sport, ma non nella visione di chi bada solamente a costruire futuri campioni.

Trieste e il Porto Vecchio

Una città in cui il recupero di Porto Vecchio sia un’impresa collettiva che garantisca la partecipazione dei cittadini e costituisca un’occasione di crescita e benessere, dal centro alle periferie. Un progetto di respiro europeo che attragga nuovi investimenti, frutto di una strategia volta a realizzare una mobilità più sostenibile, spazi pubblici accessibili a tutti e a promuovere nuova economia e occupazione.

Insomma, una città amica, sollecita e vicina.

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