
Duro colpo al traffico di droga inferto dai Carabinieri di Pordenone
Con l’operazione condotta con successo dai Carabinieri di Pordenone è stato inflitto un colpo notevole al traffico internazionale di stupefacenti nella Destra Tagliamento e in generale in Friuli Venezia Giulia che si conferma un’area di transito e di spaccio.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Pordenone con l’operazione “Big bag” hanno messo le manette a otto persone, denunciato quattro in stato di libertà, e hanno sequestrato 21 chili di marijuana, 165 grammi di cocaina e denaro contante.
L’operazione anti-droga è scattata all’alba tra Roveredo in Piano e Trieste con l’esecuzione di 16 perquisizioni nei confronti dei principali indagati e di acquirenti di marijuana e cocaina.
L’indagine era partita il 2 marzo quando, all’interno di un condominio di Pordenone, i Carabinieri avevano individuato un borsone pieno di marijuana.
Il 28 aprile un 25enne albanese, disoccupato residente a Pordenone, e la sua coetanea, barista italiana di Chions, sono stati arrestati in flagranza perché avevano acquistato 150 grammi di cocaina a Milano. Dopo un periodo di carcerazione, i due sono stati liberati e sono tornati nelle proprie abitazioni.
Il 27 agosto i Carabinieri hanno messo a segno un altro durissimo colpo alla banda con l’arresto dei tre giovani e il sequestro di altri tre chili di marijuana.
Gli investigatori avevano capito che uno studente universitario 25enne di Roveredo in Piano, collegato al precedente sequestro di aprile, aveva appena acquistato i tre chili di marijuana e l’aveva suddivisa, dandone due etti a un operaio pordenonese poco più che 20enne che con il 25enne aveva un debito di droga.
Sempre il 25enne ha poi affidato in custodia due chili di marijuana a un suo amico 26enne, operaio, in cambio di altri 250 grammi di marijuana come compenso.
Quel che restava dello stupefacente è stato sequestrato dai militari di Pordenone in casa del 25enne, arrestato per spaccio insieme agli altri due giovani.
In quell’occasione era stata denunciata a piede libero per lo stesso reato anche la mamma dello studente, già insegnante di scuola materna attualmente disoccupata, che era ben consapevole dell’attività del figlio, tanto da consentirgli di custodire in casa oltre mezzo chilo di droga.
Oggi il 25enne e l’amico sono stati arrestati e accompagnati in carcere; la donna è stata sottoposta ai domiciliari.
Anche la barista, già arrestata in aprile, è stata sottoposta a perquisizione, a casa e nel locale di Chions dove lavora, sottoposto anche a un controllo amministrativo svolto dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Pordenone che hanno sospeso temporaneamente l’attività, avendo rilevato la presenza di una lavoratrice in nero, e del Nucleo AntiSofisticazione di Udine che ha riscontrato la mancata predisposizione delle procedure di auto-controllo, facendo scattare una sanzione amministrativa.