E’ stata una domenica fortemente perturbata.
Al mattino forti precipitazioni sull’alto vicentino, segnalate anche grandinate.
Poi i fenomeni intensi hanno interessato un pò tutto il territorio in particolare il bellunese dove gli accumuli hanno sfiorato i 70 mm.
Nubifragi e allagamenti anche nel padovano.
Le temperature sono scese e la neve ha fatto la sua comparsa sulle Dolomiti sopra quota 2 mila metri.

Nel pomeriggio i temporali si sono spostati dalle coste venete a quelle del Friuli occidentale.

Proprio al confine delle due regioni troviamo accumuli sostanziosi (vedi Lugugnana di Portogruaro e Latisana). Tra Veneto Orientale e la bassa udinese numerose strade allagate e chiusura sottopassi . Gran lavoro per i Vigili del Fuoco.

Attualmente il fronte più intenso si sta spostando verso est e sta valicando il confine con la Slovenia.
Domani, lunedì pausa asciutta e soleggiata, ma temporanea, infatti un terzo ciclone farà rotta verso l’Italia a partire da martedì con alto rischio di nubifragi e alluvioni lampo su molte regioni.
Le piogge di queste ore sono le benvenute considerato che il mese di agosto si è chiuso sotto media.
Il rapporto risorsa idrica dell’Arpav segnala che mediamente nell’ultimo mese sul territorio regionale sono caduti 84 mm di precipitazioni, 14% in meno rispetto alla media del periodo 1994-2018.
Le portate dei fiumi Po, Adige, Bacchiglione e Livenza risultano ancora nettamente inferiori alle medie mensili storiche.
Le riserve idriche nel manto nevoso del bacino del Piave sono da ritenersi ormai irrilevanti ai fini della risorsa idrica.