Dipinto di Cadorin trafugato durante la II Guerra a Latina ritrovato a Udine e di proprietà di un trevigiano
I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale restituiranno, nel pomeriggio di oggi 14 aprile, alle 15.30, il dipinto a olio su tavola “Nudino femminile” dell’artista Guido Cadorin (Venezia, 1892-1976), risalente al 1921, alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Latina.
La tavola era stata posta in vendita all’incanto, per contro terzi, presso un esercizio commerciale di Udine e intercettata dai militari del Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri nel corso del quotidiano monitoraggio sul web.
I militari, insospettiti dal pregio dell’opera posta in vendita, hanno immediatamente trovato riscontro nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database al mondo di opere d’arte rubate gestito dal Comando TPC.
Trafugato da ignoti dall’allora Pinacoteca Civica d’Arte Moderna nel corso della Seconda Guerra Mondiale, tra il 1944 e il 1945, è riconsegnato dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine, Magg. Lorenzo Pella, al Direttore Amministrativo dei Musei Civici di Latina, avv. Elena Lusena, alla presenza del Sindaco, dott. Damiano Coletta, dell’Assessore alla Cultura, dott. Silvio Di Francia, del Presidente della Commissione Cultura, dott. Fabio D’Achille, del Dirigente del Servizio Cultura, Sport e Turismo, dott. Marco Turriziani, nonché della Soprintendente ABAP per le Province di Frosinone e Latina, dott.ssa Paola Refice.
Gli accertamenti condotti nella Banca dati hanno appurato la probabile corrispondenza dell’opera, per la descrizione del soggetto, delle dimensioni e dell’anno di realizzazione.
Tuttavia, in assenza di fotografie, vi era l’assoluta necessità di effettuare ulteriori verifiche con gli esperti dell’ente culturale laziale.
Grazie alla collaborazione del Comune di Latina, della Quadriennale di Roma e della Biennale di Venezia, il dipinto – censito anche nel Bollettino delle ricerche di Criminalpol – è stato riconosciuto come quello oggetto del furto perpetrato negli anni Quaranta.
Ne è stata, pertanto, rivendicata la proprietà dalla locale amministrazione comunale.
Gli elementi raccolti sono stati comunicati alla Procura della Repubblica di Udine, che, nel condividere le risultanze investigative prodotte, ha emesso un decreto di sequestro eseguito dai Carabinieri del Nucleo TPC di Udine presso un esercizio friulano a carico del privato possessore dell’opera, residente a Treviso, ritenuto acquirente in buona fede in quanto all’oscuro dell’origine delittuosa dell’opera.