
Ancora poche settimane per adeguarsi al nuovo decreto legge che, dal 1° gennaio 2025, prevede che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica sia munita del cosiddetto CIN, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, nonché della dotazione minima dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune della Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA).
Dato, quest’ultimo che si rispecchia anche in Veneto laddove delle 58.872 strutture registrate solo 36.360 sono regolarizzate con il CIN e adempiuto a tutti gli obblighi, ovvero il 61% sul totale.
Nel dettaglio regionale si osserva che la provincia meglio posizionata è quella di Verona che detiene il 76% di strutture regolarizzate (9.164 su un totale di 11.970), ben oltre la media nazionale, seguita da Treviso con il 69% (1.724 strutture registrate su un totale di 2.481), Padova con il 65% (1.576 strutture registrate su un totale di 2.408), Belluno con il 61% (3.591 strutture registrate su un totale di 5.825), Vicenza con il 58% (1.917 strutture registrate su un totale di 3.311). Venezia arriva solo al 56% con 17.368 strutture registrate su un totale di 30.773, ovvero con oltre 13mila strutture ancora da regolarizzare (quasi come tutte le altre città del Veneto messe assieme). Ultima in regione è Rovigo al 49% di strutture regolarizzate, ovvero 1.020 su 2.104.
Nella classifica per Regioni stilata coi dati del Ministero del Turismo aggiornati ad oggi la maglia nera va al Friuli Venezia Giulia dove ben il 60% delle strutture non ha il CIN.
In caso di mancata osservanza delle nuove prescrizioni sono previste pesanti sanzioni ammoniscono gli esperti legali in real estate dello studio professionale multidisciplinare Rödl & Partner “Lo svolgimento della locazione turistica breve per un immobile privo del CIN viene sanzionato con una sanzione pecuniaria da 800 a 8.000 euro – sottolinea l’avv. Gennaro Sposato – mentre la mancata esposizione viene sanzionata con pena pecuniaria da 500 a 5.000 euro, in relazione alla dimensione dell’immobile.
Ma non è tutto perché tra le nuove prescrizioni introdotte dal decreto legge è necessario, in caso di svolgimento dell’attività di locazione turistica o breve in forma imprenditoriale, che il titolare dell’attività presenti presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive del proprio Comune la Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA) “Pena l’applicazione, in caso di mancata osservanza, di una sanzione pecuniaria da 2.000 a 10.000 Euro