
Da Napoli ben 70 episodi di truffa, 59 gli arresti, 2 eseguiti nel pordenonese
Degno di un film, l’architettura di quanto ideato da tre associazioni a delinquere che hanno effettuato truffe in tutta Italia, con finte vendite di auto e beni di lusso e assegni duplicati da WhatsApp, telefonate delle banche deviate, gasolio allungato con l’olio.
59 gli arresti effettuati in tutta Italia, due nel Pordenonese: il 33enne Paolo Baidic di Taiedo di Chions e il 46enne Stefano Braidic di Cordenons.
La base operativa dei tre sodalizi criminali era a Napoli, ma con solide ramificazioni in Friuli Venezia Giulia.
In particolare nella provincia di Pordenone, dove in merito al ramo d’inchiesta relativo all’importazione dall’est Europa di olio industriale a mezzo di cisterne accompagnate da false bolle di trasporto sono stati arrestati i due Braidic ed effettuata una perquisizione a Cordenons a casa del 62enne napoletano Giovanni Romanelli.
L’attività investigativa dei carabinieri, che ha permesso di contestare agli indagati ben 70 episodi di truffa, per un conseguito profitto illecito complessivo di circa 1 milione e mezzo di euro, ha consentito il sequestro di denaro, immobili, società e distributori di carburante riconducibili a vario titolo ai principali indagati per un valore complessivo stimato intorno ai 2 milioni e 700mila euro, nonché il sequestro di un appartamento adibito a stamperia unitamente a numerosi apparati informatici per la stampa professionale di banconote, documentazione contabile e titoli bancari/postali.