Covid/Il confronto tra Stato e Regioni sulle chiusure delle attività
Trieste – “Per stabilire aperture e chiusure serve un’evidenza scientifica che consenta di ponderare l’impatto della scelta e prendere decisioni consapevoli, senza penalizzare attività che non comportano un ampio rischio di contagio”.
Questo il commento del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (condiviso dal collega veneto Luca Zaia), a margine del confronto tra la Conferenza delle Regioni e i ministri agli Affari regionali e autonomie, Maria Stella Gelmini, e alla Salute, Roberto Speranza.
Fedriga ha giudicato “positiva la volontà del Governo di rivedere i criteri di valutazione per l’assegnazione delle fasce” e ha chiesto un’accelerazione sull’approvvigionamento dei vaccini.
“Anche la significativa adesione registrata stamani dimostra l’efficienza dell’organizzazione del sistema sanitario regionale e la consapevolezza diffusa, anche tra gli operatori delle forze dell’ordine, che la vaccinazione rappresenta al momento la vera unica arma per sconfiggere il virus”.
Lo ha detto oggi a Trieste il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che, assieme all’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti e al prefetto di Trieste Valerio Valenti, ha partecipato all’ospedale di Cattinara alle operazioni di vaccinazione anti-Covid delle forze dell’ordine.
Nel dettaglio, 350 persone appartenenti alle varie articolazioni dello Stato che saranno richiamati per la seconda dose il 18 e il 19 maggio.
Come ha ricordato Riccardi, in regione sono ormai quasi 100mila le dosi somministrate, un andamento che potrà essere confermato dall’arrivo programmato del vaccino anche dopo il mese di marzo.
“Una condizione, quest’ultima – ha puntualizzato – che dovrà fare i conti con le disponibilità delle case farmaceutiche che hanno sottoscritto i contratti con l’Unione europea”.