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Consigliere veneto Zanoni a Fagagna per dire NO alla “Cimpello-Gemona” una servitù della Pedemontana Veneta

“La Cimpello-Sequals-Gemona è il simbolo di un modello di sviluppo superato. L’idea di nuove strade impattanti e insostenibili va abbandonata”. Così in una nota Massimo Moretuzzo, consigliere regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, nell’affermare ancora una volta la contrarietà all’infrastruttura che “rischia di rappresentare una nuova servitù per le comunità friulane che hanno già dato molto in passato”.

Lo ha ribadito nel corso dell’incontro pubblico “Stop alla Cimpello-Gemona. Una superstrada fra le colline friulane per coprire i buchi della Pedemontana Veneta?”, organizzato dalla rivista digitale Il Passo Giusto, iniziativa editoriale del Patto per l’Autonomia e che si è tenuto ieri a Fagagna “davanti a un pubblico numerosissimo la cui partecipazione attiva al dibattito ha affermato la necessità di un ragionamento complessivo e partecipato sulla strategicità di un’opera di questo tipo. Che, a giudicare dai dati forniti dal consigliere regionale del Veneto Andrea Zanoni, tutto è fuorché strategica per la comunità friulana. La Pedemontana veneta insegna”, commenta ancora Moretuzzo.

“L’opera ha ‘mangiato’ 800 ettari di territorio per 93 chilometri, creando danni ambientali imponenti: ha consumato soprattutto suolo agricolo che non tornerà mai più a essere coltivato. Inoltre ha generato grossi problemi di carattere economico, con una convenzione sottoscritta prima da Galan e poi da Zaia, che mette il rischio di impresa in capo alla Regione Veneto”, riporta ancora la nota dell’autonomista riprendendo le parole espresse da Zanoni.

Facendogli eco, Moretuzzo aggiunge: “I dati ci dicono che la Pedemontana veneta è un colossale buco nell’acqua, insostenibile dal punto di vista ambientale per consumo e artificializzazione di suolo e impatto sul territorio che attraversa, e per il buco che sta determinando nel bilancio della Regione Veneto. C’è chi vorrebbe sanare quel buco con una nuova strada da fare in Friuli, cioè il prolungamento della Pedemontana veneta che attraverserebbe le colline friulane per portare le merci più velocemente verso l’Austria. Questo non è accettabile ed è bene che venga messa in discussione l’idea stessa di fare una nuova strada, impattante e insostenibile economicamente”.

“Sulla Cimpello-Gemona di certezze al momento non ce ne sono -evidenzia Moretuzzo -, tranne che la volontà dell’amministrazione regionale, dopo la straordinaria mobilitazione di migliaia di persone contro l’ipotesi del tracciato che avrebbe attraversato anche i territori comunali di particolare pregio ambientale, paesaggistico e storico dei comuni di Fagagna e Moruzzo, rimane quella di trovare un ulteriore tracciato da imporre a qualche altro territorio. I progetti di opere impattanti, costose e legate a un’idea superata e meramente quantitativa di crescita economica, devono essere definitivamente messi nel cassetto”.

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