Confindustria Veneto Est: si accorcia la filiera. Reti di fornitura più vicine e più scorte,
così le imprese intercettano le commesse di rientro
Presentato a Palazzo Giacomelli a Treviso, i risultati dell’Indagine contenuti nell’Osservatorio Export 2022, dedicato a “La riorganizzazione internazionale delle reti di fornitura tra reshoring e friendshoring”, realizzato da Confindustria Veneto Est, in collaborazione con SACE e Fondazione Nord Est, su un campione di 657 imprese manifatturiere associate delle province di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo che rappresentano quasi la metà dell’export veneto (32,7 miliardi di euro nel 2021).
La pandemia prima e l’invasione russa dell’Ucraina, hanno accelerato le dinamiche di cambiamento delle catene globali del valore e la regionalizzazione delle reti internazionali di fornitura.
Negli ultimi due anni, più di un’impresa manifatturiera su tre del Veneto Est (34,7%) ha cambiato almeno un fornitore strategico.
Tra queste, il 58,1% ha optato per nuovi fornitori strategici più vicini, in Italia, il 16,4% ha scelto fornitori più vicini, ma fuori dall’Italia (Paesi Ue, in prevalenza).
Un reshoring delle proprie forniture che va verso la scelta di fornitori più vicini e riguarda nel complesso il 26% delle imprese.
La principale motivazione è proprio la disponibilità di fornitori idonei in Italia (43,8%), seguono la convenienza in termini di prezzo, la riduzione dei rischi di approvvigionamento e la qualità del bene e del servizio offerto.
Nello stesso periodo, quasi due imprese su tre (65,8% che arriva al 81,2% tra quelle con più di 250 addetti) hanno aumentato le scorte di magazzino come forma di “assicurazione” contro i rischi di interruzioni negli approvvigionamenti.
Un cambiamento, che privilegia la sicurezza della fornitura.
La regionalizzazione può rappresentare un’opportunità, anzi già lo è: il 37,2% delle imprese (il 50,7% tra le maggiori) ha visto aumentare gli ordini da parte dei propri clienti grazie alla riorganizzazione delle loro catene del valore.
Quanto al reshoring produttivo, la maggioranza degli imprenditori e manager ritiene che non sia un fenomeno passeggero, anzi diffuso, che è destinato ad aumentare nel tempo.
L’esportazione è la modalità più diffusa di internazionalizzazione tra le imprese del Veneto Est (per l’83,6%), sia pure con intensità molto diverse; più di un’impresa su quattro (26,4%) realizza all’estero oltre il 60% dei ricavi totali.
Germania, Francia e Stati Uniti sono i place to be per l’export nel 2023 (Germania in testa anche tra i Paesi target per l’approvvigionamento, seguono Cina, Austria); la partecipazione a fiere all’estero, legislazione doganale e ricerca di controparti estere sono i principali servizi richiesti.