Confartigianato Veneto Orientale: Lievi segnali di crescita delle aziende, tuttavia artigianato in difficoltà

Il 2020 è stato un anno molto particolare che, a causa del diffondersi dell’emergenza sanitaria.
L’imprenditoria italiana ha chiaramente risentito di questo clima.
A dircelo sono i dati delle analisi di Unioncamere/Infocamere che attestano un andamento demografico delle aziende leggermente in positivo.
A rispecchiare il trend nazionale dell’andamento delle imprese, è il territorio portogruarese che, al contrario della provincia di Venezia (-0,5%) e della Regione Veneto (-0,6%), ha riscontrato un leggero aumento (+0,1%) delle aziende negli 11 Comuni del mandamento rispetto al 2019.
Stando alle elaborazioni di Confartigianato Imprese Veneto Orientale, l’incremento più consistente è stato registrato a Caorle (+1,6%), seguito da Portogruaro (+0,3%) e da Pramaggiore (+0,3%); non hanno subito variazioni, invece, Concordia Sagittaria e Gruaro.
Tutti gli altri Comuni hanno chiuso il 2020 in negativo:
Annone Veneto -0,2%, Cinto Caomaggiore -1,6%, Fossalta di Portogruaro -1,3%, San Michele al Tagliamento -0,1%, San Stino di Livenza -0,2% e Teglio Veneto (-2,4%).
Nella totalità delle imprese, quelle artigiane sembrano aver pagato maggiormente lo scotto dell’emergenza sanitaria, registrando una diminuzione dello -0,4%, dato negativo riscontrato anche in provincia (-0,9%), nella stessa regione (-1,3%) e nel territorio nazionale (-0,3%).
Solo Annone Veneto (+0,8%), Caorle (+2,8), Cinto Caomaggiore (+1,1%) e
Concordia Sagittaria (+1,4%) hanno visto crescere le attività artigiane.
Rispetto agli anni precedenti, dai dati si evince un lieve miglioramento nella totalità delle aziende attive, delle quali tuttavia quelle artigiane continuano a seguire un trend purtroppo in negativo (vedasi tabella).

Già dal primo semestre del 2018 a quello del 2019 era stato registrato
un calo complessivo del -1,1%.
Dal punto di vista dei settori, hanno avuto la meglio le costruzioni, con un incremento di imprese totali di 17 unita (+1,2%), delle quali artigiane +1,8%, e le attività immobiliari, con la crescita di ben 15 aziende (+2,9%).
«I numeri parlano chiaro – commenta Siro Martin, presidente di Confartigianato Imprese Veneto Orientale -.
Le aziende del nostro territorio hanno subito una lieve crescita, ma il mondo dell’artigianato continua a fare i conti con delle difficoltà, appesantite nel 2020 anche dall’emergenza sanitaria.
Vi è una grande necessità di tornare ad affermare il ruolo dell’artigianato e delle micro e piccole imprese con la tutela e lo sviluppo delle loro risorse
imprenditoriali e finanziarie.
La pandemia ha dimostrato che l’economia deve reggersi su più fattori e deve essere integrata tra artigianato, turismo, commercio, servizi pubblici e residenzialità, ripristinando tutti i servizi di prossimità quali uffici pubblici, tribunali, nidi per l’infanzia e rafforzando il distretto scolastico e le università. Agendo diversamente, si rischia di mettere in pericolo l’intero tessuto socio-economico.
La visione, tuttavia, è ancora miope sia a Roma sia nei centri più periferici. Proprio da questi deve partire un atto di forte coesione e di responsabilità sociale per invertire la rotta.
Il Recovery Generation EU potrebbe permetterci di realizzare questo cambio di passo, ma è ancora troppo assordante il silenzio che attornia il mondo della piccola impresa».
«Rispetto invece al positivo dato riscontrato dal comparto delle costruzioni, – conclude Martin – un fattore determinante, che potrebbe confermare finalmente la ripresa di un settore che si trova da anni in difficoltà, è rappresentato dalle opportunità derivanti dall’Ecobonus 110%, anche se ad oggi sono tante, troppe ancora le incertezze. A partire dalla burocrazia, e la totale assunzione di responsabilità finanziaria, che fa storcere il naso in primis alle imprese e ai tecnici che con loro operano».