
Confartigianato Treviso: Meno garanzie statali sui crediti, interessa la metà delle pratiche per importi fino a 30 mila €
Meno garanzie statali sui crediti alle imprese. Confartigianato Imprese Marca Trevigiana accende i riflettori su questo aspetto poco dibattuto del Decreto “Sostegni bis”.
Nella fascia di crediti fino a 30 mila euro, nella provincia di Treviso la questione riguarda quasi la metà dei dossier aperti dalle imprese artigiane.
Per l’8,7% delle somme garantite, la copertura del Tesoro cala dal 100% al 90%, ma, sugli importi più alti, che riguardano circa metà delle pratiche, la limatura prevede di passare dal 90% a 70 e persino al 60%, in base alla durata.
«Il rischio che corriamo», mette in guardia il presidente Vendemiano Sartor, «è una contrazione dei prestiti ora che ce ne più bisogno.
A fronte di questa situazione, acquista ancora più valore la nostra richiesta, portata avanti assieme all’ABI, di continuare a garantire la necessaria liquidità alle imprese.
La crisi sanitaria determinata dal Covid-19 infatti, continua a incidere negativamente sulle attività di impresa».
Analizzando i dati del Fondo Centrale di Garanzia emerge che a Treviso, dall’avvio del Decreto Liquidità a maggio 2021, su un totale di 32.500 domande presentate dalle imprese per un importo complessivo di 3.645,2 miliardi di euro di credito, il 47,6% riguarda quelle sotto i 30 mila euro per 318 milioni di euro di credito.
Sul fronte caldo della liquidità delle imprese, Confartigianato ha posto la necessità di una proroga delle cosiddette moratorie e che queste possano esplicare i loro effetti senza soluzione di continuità con le moratorie in essere. Inoltre, c’è la richiesta che siano di automatica applicazione, evitando complicazioni burocratiche.