Pordenone

Comune di Pordenone e Confesercenti Fvg insieme per sostenere il lavoro femminile

Comune di Pordenone e Confesercenti Fvg insieme per sostenere e supportare il lavoro femminile, soprattutto nella sua fase più delicata, ovvero quando deve affrontare le problematiche legate alla maternità, e alle conseguenti possibili discriminazioni, mancanza di tutela e mancanza di servizi a essa legate.

Questo è il senso della delibera approvata in Giunta, promossa dagli Assessorati alle Attività Produttive, alle Politiche Europee e alle Pari Opportunità, riunite sotto la regia di Guglielmina Cucci.
Se da una parte l’iniziativa prende avvio dalla volontà di Associazione Confesercenti Friuli Venezia Giulia di promuovere la costituzione di un apposito fondo, ad opera della Regione FVG, nell’ambito della fase di concertazione in tutti gli strumenti di programmazione in gestione alla Regione (POR, FESR, FSE, ecc.) a sostegno della maternità (donne titolari di microimpresa e lavoratrici con contratti a intermittenza) ma non solo; dall’altra essa trova pieno appoggio e sostegno nell’amministrazione comunale di Pordenone.

Assessora Guglielmina Cucci

“Proprio in questi giorni la presidente della Commissione Europea Ursula von del Leyen – afferma l’assessora Guglielmina Cucci – ha mandato un video messaggioW20 Women Rome Summit rimarcando come sia importante raggiungere la parità di genere entro il 2030, assicurando una equa rappresentanza di uomini e donne sia nel mondo del lavoro che nella famiglia.
La presidente ha portato il suo caso personale affermando: “A troppe di noi è stato detto che dovevamo scegliere tra essere madre e fare carriera.
Come madre di 7 figli e come presidente della Commissione Europea mi permetto di dissentire”.
Nel suo intervento ha ribadito la necessità di politiche e sostegni mirati, politiche che richiedono un cambiamento culturale, ma anche risorse adeguate.

Dalle statistiche arriva la conferma che il “rischio” di una eventuale maternità rappresenta spesso motivo di discriminazione delle giovani donne rispetto ai coetanei uomini, all’atto dell’assunzione e/o delle progressioni di carriera, e che si rende necessario quindi promuovere un salto culturale che favorisca il riconoscimento delle pari opportunità, a livello di genere.

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