Venezia

Ciclista travolto da un’auto, c’è il video, ma per l’assicurazione è colpa sua

L’odissea di un 57enne di Pianiga investito da un auto quando era in vacanza a Dobbiaco nel luglio 2021.
E’ ormai trascorso un anno e mezzo da quando F. B., 57 anni, di Cazzago di Pianiga, assistito da Studio3A, il 6 luglio 2021 percorreva il centro di Dobbiaco in bicicletta, quando lungo viale San Giovanni, il conducente di una Fiat Bravo, 41enne, del posto, per entrare in un parcheggio gli ha tagliato la strada e travolgendolo.

Da quel momento per il 57enne inizia un lungo calvario: condotto all’ospedale di San Candido, dove rimane ricoverato, fino al 19 luglio, con una diagnosi di frattura anca, bacino e osso sacro.
Seguono mesi di immobilità totale e riposo assoluto, di deambulazione con costosi cicli di fisioterapia. Non torna comunque mai come quella di prima: gli è residuata una invalidità permanente non di poco conto.

Ma non bastassero tutti questi danni fisici, morali e patrimoniali, arrivano presto anche le amarezze sul piano della ricostruzione di un sinistro.
I carabinieri di Dobbiaco, che hanno effettuato i rilievi, hanno pure acquisito i filmati delle telecamere di un hotel e di un negozio ubicati lungo viale San Giovanni che hanno ripreso tutta la sequenza dell’incidente, confermando in toto l’improvvisa e imprevedibile svolta sciagurata della macchina.
Eppure, pur dando atto nel loro rapporto che l’investimento è stato causato dalla mancata precedenza del conducente della Bravo, anche sanzionato per questo nella circostanza, i militari attribuiscono al ciclista un concorso di colpa.

Il ciclista si è rivolto a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha subito chiesto i danni all’assicurazione della vettura, Generali, certo che si trattasse quasi di una formalità.
Invece no. La compagnia non intende risarcire il danneggiato di un solo euro: qui infatti non si tratta di discutere di un eventuale concorso di responsabilità, per Generali la colpa è solo del ciclista. Alla fine sarà un’aula del tribunale a decidere e il video dell’incidente non potrà che portare a una sacrosanta condanna della compagnia al risarcimento.

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