Treviso

Castelfranco/Le richieste degli artigiani alla politica: nuova stazione dei bus, interporto, piazza Giorgione pedonale nei week end

Castelfranco Veneto – Gianpaolo Stocco sarà riconfermato presidente di CNA Castelfranco Veneto.
È questo l’orientamento del nuovo direttivo uscito dall’assemblea elettiva di mercoledì 16 giugno e che verrà ufficializzato alla sua prima riunione prevista il prossimo 29 giugno.
Stocco è socio della ditta Stocco F.lli srl, azienda specializzata nella produzione di sedie e tavoli per la casa, l’ufficio e la ristorazione.


Il nuovo direttivo di CNA Castelfranco è composto da: Leonardo Grandesso (impresa di pulizie), Michele Gazzola (edilizia), Stefano Stecca (falegnameria), Davide Cagnin (software meccanica), Sonia Cremasco (acconciatura), Andrea Vial (informatica), Rita Tostello (guida turistica), Marta Marchesan (formazione), Cristian Graziotto (pittore edile), Mauro Crosato (pittore edile), Franco Rossl (autofficina), Roberto Luison (tessitura), Alessandro Fior (montaggi), Giampaolo Didoné (carpenteria) e naturalmente Gianpaolo Stocco.

Durante l’assemblea elettiva sono emersi i temi prioritari, secondo la CNA, per il territorio della Castellana.
Gli Artigiani chiedono che venga potenziata l’Unione dei Comuni della Marca Occidentale, rafforzandone le deleghe e i servizi, e inoltre che venga potenziato e reso più incisivo il ruolo del’IPA della Castellana, affinché diventi strumento di condivisione delle scelte di programmazione economica del mandamento.
È un esplicito appello a tutti i sindaci del mandamento e in particolare al sindaco di Castelfranco che è anche presidente della provincia di Treviso e che coordina l’Intesa Programmatica d’Area.

IL NODO CRITICO DELLA VIABILITÀ CASTELLANA
Inoltre, mettono il dito della piaga della viabilità, evidenziando che ci sono ancora dei deficit, sia in quella nord-sud che in quella est-ovest.
In particolare CNA rileva che:
manca il prolungamento della Statale del Santo verso Castello di Godego e le nuove uscita della autostrada Pedemontana a Riese Pio X e sopra Vedelago fino alla circonvallazione Est-Ovest di Castelfranco Veneto;
mancano ancora le rotonde di Bella Venezia e Salvarosa nella zona commerciale per San Floriano.


anche la viabilità interna al Comune di Castelfranco Veneto non è stata completata con il collegamento dalla rotonda di Borgo Padova e Campigo e fino alla zona Industriale di Salvatronda.
manca ancora la chiusura del cantiere della strada provinciale da Vedelago, Albaredo e Resana nel collegamento con la Statale del Santo fino a Boscalto, opera incompiuta da almeno due anni per problemi con la impresa appaltatrice.
mancano le circonvallazioni di collegamento con la Pedemontana in modo che il traffico locale non sia più costretto a passare per i centri abitati (Resana, Vedelago, Loria, Riese, Castello di Godego).

I SERVIZI ALLE IMPRESE E ALLE PERSONE. LA COMPETIVITÀ E ATTRATTIVITÀ DEL TERRITORIO
E inoltre per quanto riguarda i servizi alle imprese e la competitività e attrattività del territorio:
manca ancora un interporto per le ditte di autotrasporto e uno scalo merci vicino ai depositi ferroviari.
manca la nuova autostazione dei pullman MOM che faciliti la viabilità degli studenti verso le strutture scolastiche.
manca un restauro generale delle Mura del Castello con i camminamenti come hanno già fatto a Cittadella.
mancano iniziative ed eventi culturali e sportivi e ricreativi che attraggano persone da altri territorio e manca una vera valorizzazione dei giacimenti culturali, religiosi, dei siti archeologici, dei prodotti alimentari che sviluppino attrazione turistica.


Infine CNA chiede che:
piazza Giorgione sia pedonalizzata almeno nei fine settimana.
una struttura polivalente per grandi eventi che consenta di accogliere un pubblico di almeno 1.000 persone.
una reale riqualificazione dei Servizi Sanitari e di assistenza alle persone anziane, disagiate o invalide, offrendo opportunità di lavoro assistito o di ritrovo in ambienti idonei e facilmente usufruibili.
siano valorizzati e potenziati il Volontariato e la Protezione Civile.
siano ristrutturati i plessi scolastici degli asili, delle scuole medie e superiori, integrandoli con materie e programmazione educativa che consentano dopo il diploma, un facile impiego dei giovani nelle imprese artigiane del territorio.

«Rileviamo che, dopo aver perso la sede della Agenzia Entrate, del Tribunale, della Camera di Commercio, negli ultimi anni abbiamo subito anche la riorganizzazione della Sanità veneta, con pesanti tagli all’ospedale – è stato un passaggio della relazione del direttore Roberto Ghegin -. Ed anche sulla viabilità le istituzioni locali sembrano non avere il peso politico che la Castellana si merita. Ci vorrebbe un cambio di passo, una forte scelta di fusione tra tutti i Comuni del mandamento. Una forte voce dal territorio».

L’APPELLO DI CNA AI SINDACI E AGLI AMMINISTRATORI LOCALI
«LAVORIAMO INSIEME PER RILANCIARE IL TERRITORIO»
E un appello alle istituzioni locali a lavorare insieme per rilanciare il territorio della Castellana è arrivato anche dal presidente Gianpaolo Stocco.
«Rivolgiamo un appello alle amministrazioni comunali, e in particolare ai sindaci – ha detto nella sua relazione il presidente Gianpaolo Stocco – affinchè riescano a compiere scelte rivolte ad una nuova politica economica e sociale, alla programmazione del territorio, dei servizi locali, della sicurezza pubblica e stradale; il tutto nell’ottica di una integrazione provinciale e regionale ai fine di portare benefici all’economia della castellana».


«L’esperienza positiva dell’Unione dei Comuni della Marcca Occidentale – Vedelago, Loria, Resana, Riese Pio X – dimostrano che mettendosi assieme, si producono vantaggi importanti a favore dei cittadini e delle imprese – continua Stocco -, ad esempio: la approvazione dei contributi “Castellana Fund” ai confidi per i prestiti a tasso agevolato alle imprese in difficoltà (stesse modalità potrebbero essere utilizzate anche per gestire i contributi anti Covid-19); la gestione unificata delle paghe; i bandi unici per gli appalti di opere; la gestione associata dell’illuminazione pubblica, dei servizi cimiteriali, dell’acqua e delle fognature, delle pulizie e dei rifiuti… Tutto ciò avendo un’unica voce verso gli enti provinciali e regionali incaricati dei vari servizi ai Comuni e al territorio».


«In tempo di crisi – ha concluso il Presidente della CNA castellana – anche le risorse dei Comuni vanno razionalizzate, bisogna risparmiare sui costi burocratici inutili e superflui, fare sintesi e fare squadra per vincere le sfide che ci attendono nei prossimi mesi ed anni, come hanno sempre fatto e faranno anche tutte le imprese artigiane che rappresentiamo. CNA è presente, e assieme ai propri associati, confrontandosi con i Sindaci e le Amministrazioni locali, vuole contribuire a realizzare queste aspirazioni».

FOTOGRAFIA DELL’ECONOMIA DEL TERRITORIO
E PROSPETTIVE POST-COVID
Il congresso è stata l’occasione per fare il punto sull’economia di un’area, quella rappresentata dal mandamento di CNA Castelfranco Veneto, che conta sei Comuni (Castelfranco, Castello di Godego, Loria, Resana, Riese Pio X e Vedelago) e 86 mila 900 abitanti, il 9% della popolazione provinciale di 883.522 abitanti (dati Istat 2019).
Le imprese attualmente attive in questo territorio sono 7.639, sulle 78.814 della provincia, il 10% delle imprese trevigiane, e danno lavoro a 34.468 addetti, l’11% degli occupati della Marca. È un’area che conta 9 imprese ogni 100 abitanti in linea con il dato provinciale (dati al 31.12.2020, fonte centro studi CCIAA Treviso-Belluno).
Rispetto al 2019 il saldo della demografia d’impresa è negativo per 38 unità e rispetto al 2010 le imprese in meno sono 667.

Il manifatturiero conta attualmente 997 imprese e dà lavoro a 12.145 addetti; rispetto al 2019 ha perso 13 imprese e rispetto a 2010, 109; nel decennio, hanno sofferto di più i settori: legno (-29), meccanica (-30), moda (-54). L’indice di specializzazione manifatturiera del territorio (cioè il peso percentuale degli addetti impiegati nel settore) è pari all’35% contro il 37% della media provinciale.
Il commercio conta 1.685 imprese che danno lavoro a 5.140 addetti: il settore ne ha guadagnate 14 dal 2019 e perse 80 dal 2010. L’indice di specializzazione è al 15%, di poco inferiore a quello provinciale del 16%.


L’agricoltura ha 1.050 aziende che impiegano 950 persone: hanno perso 32 unità rispetto al 2019 e ben 437 rispetto al 2010, con un ridimensionamento superiore a quello di altri territorio. È un’area poco vocata alla campagna con un indice di specializzazione pari al 3%, sotto la media provinciale del 5%.
Il settore servizi alle imprese annovera 1.573 imprese che danno occupazione a 7.899 lavoratori: ne ha guadagnate 23 dal 2019 e ben 112 dal 2010. Nel decennio i servizi alle imprese presentano al loro interno un saldo negativo nel trasporto (-70) ma positivo in tutte le altre voci: finanziario-assicurativo (+48), attività professionali, tecniche e scientifiche e servizi di supporto alle imprese (+99). L’indice di specializzazione è del 23%, sopra la media provinciale del 20%.


Le costruzioni contano 1.414 imprese che impiegano 3.458 addetti: il settore ha perse 18 dal 2019 e 274 dal 2010. L’indice di specializzazione, al 10%, è superiore alla media provinciale dell’8%.
Il settore servizi alle persone è ricco di 498 imprese che danno lavoro a 2.225 persone: ne ha perse 8 dal 2019 e guadagnate 76 dal 2010. L’indice di specializzazione territoriale per questo settore è del 7%, superiore a quello provinciale del 6%.
La ristorazione e alloggio conta 398 imprese che impiegano a 2.337 operatori: il saldo è negativo per 5 dal 2019 ma positivo di 28 dal 2010. È un settore che ha un indice di specializzazione territoriale del 7% in linea con quello provinciale.

Ancora qualche dato per completare la fotografia.
Le imprese artigiane sono 2.548 (il 33,4% di tutte le imprese della Castellana, decisamente sopra la media provinciale ferma al 28%) e danno lavoro a 7.302 addetti. Di queste, il 46% sono attive nelle costruzioni, il 25% nel manifatturiero, il 12% nei servizi alle persone, l’11% nei servizi alle imprese.
Le imprese femminili sono 1.480, il 19% del totale, e impiegano 4.217 persone. Di queste, il 24% sono attive nel commercio, il 18% in agricoltura, il 18% nei servizi per le imprese, il 17% nei servizi alle persone.
Le imprese giovanili (titolari meno di 35 anni) sono 654, l’8,6% totale, e danno lavoro a 1.322 addetti. Di queste il 26% sono attive nel commercio, il 22% nei servizi per le imprese, il 19% nelle costruzioni, il 9% nei servizi alle persone.
Le imprese straniere sono 854, l’11% del totale e danno lavoro a 2401 persone. Di queste, il 31% sono attive nelle costruzioni, il 26% nel commercio, il 17% nella manifattura 17%.

Articoli correlati

Back to top button