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Carceri, in Veneto sovraffollamento al 144%. A Treviso solo 6 docce per 241 detenuti

Al 9 dicembre 2024 in Italia sono 62.283 le persone detenute a fronte di una capienza ufficiale di 51.165 posti (dati del Ministero della Giustizia, elaborati dall’analista indipendente Marco Della Stella in una piattaforma che aggiorna costantemente i dati). Di questi, però, 4.478 posti non sono disponibili. Il tasso di affollamento è quindi del 133,405%.
Nelle carceri venete, il tasso sale al 144,44% di conseguenza è una percentuale più alta della media nazionale.

Nella tabella predisposta dall’Associazione Luca Coscioni, emerge che Treviso detiene la percentuale di affollamento più alta tra le carceri venete, toccando il 191% con 138 posti regolamentati e ben 241 detenuti che hanno a disposizione solo 6 docce (1 ogni 40 detenuti).
A diposizione del carcere di santa Bona, ci sono 59 stanze di detenzione con una media di 4 detenuti per stanza.
Sul fronte del personale carcerario, su 149 agenti di Polizia Penitenziaria previsti, effettivi sono 136.
Treviso è il carcere con una situazione più critica rispetto alle altre case penitenziarie venete, solo Verona si avvicina al tasso di sovraffollamento di Treviso ma “ospita” ben 594 detenuti con una media di circa 2 per stanza.

Per questo, e di fronte al silenzio delle istituzioni, ad agosto scorso l’Associazione Luca Coscioni ha diffidato le 102 Asl competenti per la salute nelle 189 carceri italiane per chiedere loro di adempiere al ruolo, previsto per legge, di fornitrici di servizi socio-sanitari e di monitoraggio delle condizioni degli istituti. Le diffide ricordavano che “la responsabilità per la mancata applicazione e/o i ritardi nell’attuazione delle misure previste per lo svolgimento dell’assistenza sanitaria penitenziaria sono imputabili al Direttore Generale della Asl”.

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