Caporalato estremo/Al lavoro per 12 ore al giorno, 7 giorni su 7 sottopagati

Nelle ultime settimane, le Fiamme Gialle di Verona hanno controllato diverse realtà imprenditoriali di varia natura giuridica (società cooperative, s.r.l. e ditte individuali) operanti principalmente nei settori dell’agricoltura, delle confezioni tessili e della ristorazione, individuando decine di lavoratori “in nero” o irregolari, oltre che violazioni di natura previdenziale e fiscale.
In uno di questi casi, i finanzieri della Compagnia di Legnago hanno appurato che i datori di lavoro reclutavano
manodopera (per lo più extracomunitari) allo scopo di impiegarla anche presso terzi, in condizioni di vero e proprio sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori, costretti a orari e condizioni palesemente difformi da quelle previste dai contratti nazionali.
In taluni casi venivano impiegati per 10/12 ore giornaliere, sette giorni su sette, in luoghi di lavoro sprovvisti di servizi igienici e sotto una pressante sorveglianza.
Senza parlare della paga oraria, ben lontana dai minimi salariali.
Vere e proprie forme di “caporalato”, ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.
La Compagnia di Soave ha identificato manodopera in nero o irregolare nei controlli di aziende del settore vitivinicolo (durante la vendemmia).
Inoltre, in un parco termale – gestito da un’azienda con sede in altra regione – i finanzieri hanno riscontrato che il 50% degli addetti ai servizi di ristorazione erano impiegati completamente “in nero”.
Sono scattate, pertanto, le segnalazioni agli organi competenti per l’elevazione delle conseguenti sanzioni amministrative.
Dall’inizio dell’anno gli uomini della Guardia di Finanza veronise hanno individuato ben 400 persone impiegate in violazione della normativa sul lavoro (210 lavoratori “in nero” e 190 lavoratori irregolari), sanzionato 17 datori di lavoro e denunciato alla locale Procura della Repubblica 3 soggetti per “caporalato”.