Venezia

Caorle/Ciclista cade per un lavoro eseguito male: rimpallo di responsabilità tra Comune e Telecom

Caorle – Già è dura ottenere un risarcimento da un Ente pubblico se si cade (e ci si fa male) a causa di strade o marciapiedi dissestati, ma quando i soggetti coinvolti sono due o più, allora l’impresa diventa improba, perché scatta la “legge dello scaricabarile”.

Da ormai dieci mesi, una sessantacinquenne di Caorle sta portando avanti una battaglia assieme a Studio3A, che la assiste, per essere risarcita per le pesanti conseguenze riportate in una brutta caduta determinata dalle pessime condizioni della strada che stava percorrendo in bicicletta tornando a casa dal lavoro.

E’ successo il 27 ottobre 2020, poco dopo le 19, nella frazione di San Giorgio di Livenza, in via Mazzini dove, per conto di Telecom, alcuni operai stavano effettuando degli scavi per allacciare alla linea telefonica un’abitazione. 

Gli addetti, tuttavia, non effettuarono esattamente un’opera a regola d’arte, né predisposto un cantiere degno di tal nome: secondo Studio 3A, nessun segnale di “lavori in corso“, nessuna transenna, e, soprattutto, “rattoppi” dell’asfalto non proprio impeccabili. 

In particolare, l’impresa lasciò un bel po’ di insidioso “brecciolino” seminandolo lungo tutta la carreggiata: per transitare non c’era alternativa, bisognava per forza passarci sopra. 

Ed è appunto su questo ghiaino che la ciclista scivolò, rovinando per terra dalla bici e facendosi anche parecchio male. 

All’ospedale di Portogruaro le riscontrarono, tra le varie lesioni, la frattura pluriframmentaria del polso sinistro, con tutto ciò che ne consegue: dolori, gesso, riabilitazione, spese mediche, svariati giorni di malattia dal lavoro e postumi permanenti.

La malcapitata dunque si è rivolta a Studio3A-Valore S.p.A. che ha raccolto tutta la documentazione medica, fotografica del luogo incriminato, nonché la certificazione dell’Inail che, trattandosi (anche) di un infortunio in itinere (in quanto accaduto nel percorso casa-lavoro), ha appunto “certificato” i giorni di inabilità temporanea e il grado di invalidità permanente. 

Tutto puntualmente allegato alla richiesta danni inviata al Comune di Caorle.

Il quale però, dopo aver assunto il parere della propria compagnia di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi, Allianz, ha negato qualsiasi responsabilità nell’accaduto, non disconoscendolo, ma invitando a rivolgersi a Telecom che aveva fatto eseguire i lavori in questione. 

Una posizione che però confligge con la legge che disciplina la responsabilità per le cose in custodia, visto che il Comune, in quanto proprietario e gestore di via Mazzini, strada comunale a tutti gli effetti, aveva comunque il dovere di garantirne la sicurezza e di verificarne le condizioni, indipendentemente dal fatto che l’intervento stradale fosse stato effettuato da terzi. 

Per la cronaca, anche adesso le condizioni di quella via restano imperfette.

Comunque, anche i tentativi con Telecom Italia non sono andati a buon fine, Dao che la risposta è stata: “non si evidenzia alcuna responsabilità in capo all’azienda“. 

Risultato? La signora dovrà adire a vie legali.

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