Treviso

Bulli sui bus degli studenti: fermati in tre, due hanno solo 15 anni

La Polizia Locale di Treviso ha fermato i “bulli” che nei giorni scorsi avevano interrotto il servizio di trasporto pubblico locale.
L’allarme era stato lanciato dal presidente di MOM, Giacomo Colladon, che si era rivolto al Comando di via Castello d’Amore per denunciare alcuni episodi, seppure circoscritti, avvenuti nella zona degli istituti “Giorgi”.
Alcuni ragazzi avevano fermato i bus in mezzo alla strada pretendendo di salire anche se i mezzi erano al completo.
In altri casi, avevano azionato il freno d’emergenza per scendere prima della fermata.


Come spiaga il comandante Andrea Gallo, nella tarda mattinata di sabato sono stati impiegati dieci agenti in borghese che si mescolati con gli studenti in attesa di prendere il bus per tornare a casa.
Alcuni operatori, tra i più giovani del Comando, sono anzi saliti e hanno individuato gli studenti più esagitati.
Per tre di loro, i comportamenti alla fermata sono risultati sufficienti per a far intervenire gli agenti.
Si tratta di due minorenni di 15 anni di Zero Branco e di un 23enne di Casale sul Sile, tutti trasferiti al comando.

Solo uno di loro ha opposto resistenza, spintonando l’agente e cercando un’inutile fuga: raggiunto, è stato caricato di peso sull’auto di servizio.
Per lui è scattata la denuncia per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio: si tratta del 23enne.
Altri due studenti minorenni, alla vista delle pattuglie, prima di salire nel bus hanno cercato di disfarsi di alcuni involucri che contenevano alcuni grammi di hashish.
Per loro è scattata la segnalazione alla Prefettura e la chiamata ai genitori, per tornare a casa.
Al Comando i ragazzi sono poi scoppiati in lacrime e il loro atteggiamento da bulli è del tutto svanito.

Il comandante Gallo sottolinea l’importanza di essere intervenuti immediatamente a sedare i primi accenni di intemperanza all’interno dei bus e alle fermate: «Non possiamo permettere che alcuni studenti possano mettere in pericolo le corse dei bus e gli studenti a bordo.
Qui non si tratta più di comportamenti esagitati ma della consumazione di reati.
Inoltre, per il 23enne scatterà la proposta di Daspo urbano alla Questura».

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