Bonus cultura? 57 neo 18enni ci compravano di tutto tranne cultura: denunciato il titolare di una libreria di Montebelluna
I finanzieri del Comando Provinciale di Treviso, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma, hanno smascherato un particolare meccanismo, attuato dal titolare di una libreria di Montebelluna e da 57 giovanissimi, destinatari del Bonus Cultura 18app, per utilizzare il contributo statale per finalità diverse da quelle stabilite.
Il Bonus Cultura, come noto, è un’iniziativa dedicata a promuovere la cultura fra i giovani: un buono di 500 € da spendere in cinema, musica e concerti, eventi culturali, libri, musei, visite a monumenti e parchi archeologici, teatro e danza, prodotti dell’editoria audiovisiva, corsi di musica, corsi di teatro e corsi di lingua straniera, nonché abbonamenti a quotidiani, anche in formato digitale. L’iniziativa è dedicata ai ragazzi che hanno compiuto i 18 anni nell’anno precedente a quello di erogazione del contributo.
Per ottenere il Bonus, è necessario registrarsi sul sito www.18app.italia.it, che è l’unico strumento digitale per gestire i buoni spesa. Una volta scelta la tipologia di esercente (fisico o online), l’ambito e il tipo di bene desiderato, indicando l’importo totale da spendere, il sito genera il buono, che può quindi essere utilizzato per acquistare uno dei beni consentiti.
È lo stesso sito dell’iniziativa, però, a mettere in guardia rispetto a eventuali comportamenti illeciti: “il Bonus Cultura 18app è un contributo strettamente personale e non può essere né venduto né scambiato. Se lo cedi sei complice di un reato perseguibile dalla legge”; “se ricevi o vieni a conoscenza di un’offerta nella quale ti viene proposto di cedere il tuo Bonus Cultura in cambio di denaro, ti invitiamo a scrivere una mail a numeroverde@beniculturali.it segnalando il profilo di chi ti propone l’illecito. Chi ti offre denaro in cambio del tuo Bonus Cultura 18app vuole truffarti: commette un reato e vuole renderti complice”.
La manovra elusiva, scoperta dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Montebelluna, è consistita nell’illecita trasformazione dei voucher in smartbox e buoni spesa, utilizzati poi dai ragazzi per l’acquisto di occhiali, bracciali, giochi elettronici, lampade, gadget vari e addirittura saponette, tutti prodotti che nulla avevano a che vedere con le finalità di sostegno alla cultura per le quali il bonus è stato concepito.
Le indagini dei finanzieri hanno ricostruito il sistema tramite il quale il libraio è riuscito a intascare indebitamente il rimborso dei buoni, per un importo complessivo di oltre 11.000 euro: attraverso false attestazioni, che venivano trasmesse periodicamente al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, l’uomo dichiarava di aver venduto libri o altri beni, come ad esempio biglietti per mostre e concerti, mentre in realtà consegnava ai giovani clienti altre forme di bonus spesa, che i ragazzi potevano utilizzare a loro piacimento.
In alcuni casi, per poter fruire illecitamente del contributo, i buoni spesa “18app” sono stati trasformati in buoni cartacei nominativi, con credito a scalare, rilasciati dall’esercente e denominati “Buono regalo”, da poter spendere, presso lo stesso esercizio commerciale, senza alcun limite di tempo.
Il responsabile della libreria è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, reato punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, oltre a essere segnalato al Ministero della Cultura, affinché sia avviata la procedura di recupero e restituzione delle somme indebitamente percepite.
Infine, ai 57 giovani, responsabili della stessa violazione, sono state contestate sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 33.000 euro.