Venezia

Azienda agricola di Teglio con l’incubo straripamenti del Lugugnana

Non si contano gli allagamenti subiti negli anni: i proprietari hanno perso pure il cane. Neanche una diffida a mettere in sicurezza gli argini del fiume è servita

A ogni temporale vivono nell’incubo che quella marea di acqua e fango.
Ma ogni tentativo di sollecitare interventi idraulici, anche solo di manutenzione, è risultato vano.

A denunciare una situazione ormai invivibile, non solo per loro ma per tutta quella zona, sono i proprietari di un’azienda agricola di Teglio Veneto, che ha la sventura di trovarsi a ridosso del fiume Roggia Lugugnana.
Ad ogni evento caratterizzato da piogge più sostenute, evenienza divenuta ormai tutt’altro che eccezionale con i cambiamenti climatici in corso, il canale straripa, inondando le aree circostanti.

Non si contano gli episodi sul genere successi negli ultimi anni, in particolare quello, occorso tra il 2 e 3 marzo 2016, per il quale è stato dichiarato anche lo stato di calamità, e a causa del quale non sono andate distrutte solo le colture ma sono stati allagati anche gli edifici, con danni notevoli, e quello, ancora più doloroso, del 7 giugno 2020 in seguito del quale i titolari dell’azienda hanno perduto il loro cane travolto dal fiume in piena.

Stanchi di non ricevere alcuna risposta alle loro innumerevoli segnalazioni da parte del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale, a cui competerebbe la custodia degli argini, i proprietari del podere, si sono rivolti a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

Lo Studio, attraverso i propri servizi legali, ha inviato una formale diffida al Consorzio a procedere con la messa in sicurezza del sito minacciando anche di ricorrere all’autorità giudiziaria competente, ossia il Magistrato alle acque, in caso di mancato riscontro.
Ma neppure questo è servito, l’Ente di bonifica non ha mai riscontrato la lettera, neppure per giustificare i motivi per i quali finora non si è mai intervenuti o per indicare qualche tempistica.
E intanto l’incubo dei residenti continua…

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