Treviso

Aumento costi energia elettrica: imprese artigiane in rivolta

Le imprese artigiane sono in rivolta a causa del caro-energia, infatti, va a erodere i guadagni sui contratti già chiusi. E non di poco.
I rincari in bolletta ci sono già stati, di circa il 30% per la luce e del 15% per il gas. E ne sono previsti altri.
È per questo che il Governo ha deciso un intervento per calmierare i costi a carico di famiglie e imprese.
Ma non basta. Perché il decreto lascia fuori le imprese che superano il limite di 16,5 KWh di potenza.
Cioè quasi tutte.

«Si tratta – spiega Mattia Panazzolo, direttore provinciale di CNA Treviso – in larga parte di imprese che operano in settori che già sopportano un peso rilevante dei costi energetici per le note criticità legate all’attuale struttura della bolletta e al peso della parafiscalità.
Valutiamo positivamente l’intervento del Governo per contenere i rincari ma va alzato il limite, altrimenti si tagliano fuori quasi tutte le imprese, e, soprattutto, va trovata una soluzione strutturale al problema, tutto italiano, dell’elevato costo dell’energia, il 33% in più della media europea».

Chi ha investiti nel fotovoltaico sente meno l’aumento dei prezzi
Alcune imprese negli anni scorsi hanno investito nel fotovoltaico e oggi risentono meno del caro-elettricità.
«La nostra non è un’azienda energivora ma il costo dell’energia comunque pesa – afferma Andrea Ragessi, co-titolare di VRG Impianti di Motta di Livenza -.
Questo è dovuto al nostro impianto fotovoltaico che produce il 50-60% del nostro fabbisogno energetico.
Ci ha colpito invece molto l’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare di cavi in rame che hanno avuto un incremento del 100%».

Il consorzio APE: mettersi insieme per abbassare i prezzi
Un’altra soluzione per abbassare il corso dell’energia è acquistarla insieme.
Da molti anni la CNA assiste le aziende associate attraverso il consorzio APE-Imprese per l’energia che garantisce supporto amministrativo e acquisto comune al minor prezzo disponibile sul mercato.
Ma questo, nell’attuale congiuntura, non basta più.
Va fatta una riforma strutturale della bolletta e previste, da parte del Governo, ulteriori misure di sostegno economico. E, a monte di tutto ciò, serve una politica energetica comune dell’Unione Europea.

CNA chiede una riforma strutturale della bolletta dell’energia elettrica, rimuovendo gli oneri che gravano su luce e gas, anche sfruttando le possibilità del PNRR a favore di riforme strutturali in grado di favorire la competitività.

«Il costo dell’energia rappresenta un elemento critico per le piccole e medie imprese che pagano la bolletta più cara d’Europa – conclude Luca Frare, presidente di CNA territoriale di Treviso -.
L’ultima indagine della CNA evidenzia che per una piccola impresa il costo dell’energia è quattro volte più elevato rispetto a quello di una grande impresa industriale ed è il 33,5% in più rispetto alla media europea».

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