Venezia

Approvati i lavori di restauro delle Casermette napoleoniche a Forte Marghera

La Giunta comunale di Venezia ha approvato il progetto definitivo per il recupero degli edifici 8 e 9, cosiddette Caserme napoleoniche poste nel lato est all’interno di Forte Marghera, da destinare ad uso espositivo e museale.
L’intervento, quantificato in una spesa di 5.200.000 euro, rientra a far parte di un progetto finanziato col Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” 2017-2018, nell’ambito del Patto per la Città di Venezia, per un totale di 7 milioni di euro, volto per l’appunto a recuperare complessivamente tre edifici in due lotti funzionali.

“Con questo ulteriore stanziamento – commenta il sindaco Brugnaro – siamo arrivati ad oltre 22 milioni di euro che dal 2015 ad oggi abbiamo destinato al recupero di un Forte che è il simbolo della difesa di Venezia.
Da luogo abbandonato a sé stesso, oggi possiamo dire di essere arrivati alla creazione di un vero e proprio spazio per le famiglie, per i giovani e per quanti hanno voglia di trascorrere una giornata passeggiando su viali completamente sistemati e illuminati, ponti e pontili ricostruiti, padiglioni un tempo diroccati e ora luoghi di mostre della Fondazione Muve o padiglioni della Biennale.

Un forte raggiungibile in bicicletta grazie alle connessione con una fitta rete di piste ciclabili con il nuovo ponte da via Torino e che, a breve, sarà accessibile anche direttamente dall’acqua grazie all’importante lavoro di pulizia dei fondali che stiamo facendo e che ora vedrà il nostro intervento su i due fabbricati di maggior prestigio storico.

Questa è la nostra idea di conservazione della Città e proprio il Forte vorremmo che diventasse uno dei punti di riferimento per le celebrazioni dei 1600 anni dalla Fondazione di Venezia”.

I due edifici sono i più emblematici del patrimonio monumentale del forte militare ottocentesco e i lavori di ripristino prevedono la realizzazione di servizi a supporto delle attività espositive e museali, come una caffetteria o punto ristoro, una zona accoglienza, servizi igienici dedicati e dotazioni impiantistiche in modo da garantire un utilizzo continuativo per tutto l’anno.

Inoltre l’idea di procedere attraverso un recupero con riuso ai fini museali espositivi nasce dall’idea di procedere dal restauro dei fabbricati come museo di sé stessi.

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