All’ospedale di Portogruaro corretto “cortocircuito” del cuore di un 15enne
Intervento molto delicato, quello portato a termine con successo all’Ospedale di Portogruaro, dall’equipe di elettrofisiologia costituita dai medici René Nangah Suh e Sonia Ferretto e dalle infermiere specializzate Katia Brunzin e Katiuscia Pettenuzzo.
Si trattava di una ablazione transcatetere su un ragazzo, di soli 15 anni, affetto da una rara forma di tachicardia atriale incessante, resistente ai farmaci, che iniziava a causargli disfunzione cardiaca.
L’intervento è stato effettuato in maniera mini-invasiva, mediante puntura della vena femorale. Sono stati quindi inseriti dei cateteri e condotti sino al cuore senza l’utilizzo dei raggi X, comunemente utilizzati in questo tipo di procedure e notoriamente dannosi in particolare nei soggetti giovani che non hanno completato il loro sviluppo. “Questo è stato possibile tramite un innovativo sistema di mappaggio non fluoroscopico, simile a quello dei localizzatori satellitari – spiega il dottor Turiano – che consente non solo la ricostruzione anatomica tridimensionale del cuore e delle strutture al suo interno, ma anche l’identificazione del “cortocircuito” elettrico che causa l’aritmia, che viene poi “bruciato” tramite un particolare catetere a radiofrequenza”.
“Si tratta di procedure estremamente complesse e delicate che richiedono grande esperienza e competenza di tutto il personale medico e infermieristico – conclude il direttore dell’unità di cardiologia all’ospedale di San Donà di Piave – questo caso poi risultava particolarmente complesso per le caratteristiche dell’aritmia, estremamente rara, e la giovane età del paziente. L’ablazione ha portato alla cessazione dell’aritmia del ragazzo, che potrà tornare a condurre una vita normale”.
L’elettrofisiologia è una branca iperspecialistica della cardiologia che studia e cura le aritmie del cuore.