
A ottobre poche precipitazioni e deficit idrico diffuso in Veneto
Nel mese di ottobre 2022 sono caduti mediamente in Veneto 19 mm di precipitazione; la media del periodo 1994-2021 è di 111 mm (mediana 112 mm).
Gli apporti meteorici mensili sul territorio regionale sono molto inferiori alla media (-83%) e sono stimabili in circa 348 milioni di m3 di acqua.
Sono stati registrati apporti inferiori solo nei mesi di ottobre 1995 (7 mm) e 1997 (18 mm), mentre quantitativi poco superiori si sono avuti nel 2017 (23 mm) e nel 2006 (27 mm).
Le precipitazioni massime del mese sono state registrate nel Bellunese dalle stazioni di Roncadin (Chies d’Alpago) con 74 mm, San Martino d’Alpago (Chies d’Alpago) con 68 mm, Gares e Belluno con 64 mm, Passo Pordoi, Sant’Andrea (Gosaldo) e Fortogna (Longarone) con 63 mm.
Le minime sono state misurate dalle stazioni di Faedo (Cinto Euganeo PD), Concadirame (Rovigo), Valeggio sul Mincio (VR) e Lusia (RO) che hanno rilevato apporti minori di 1 mm.
A livello di bacino idrografico (solo parte Veneta), rispetto alla media 1994-2021, si riscontrano ovunque condizioni di marcato deficit pluviometrico, con gli scarti maggiori sul Fissero-Tartaro-Canal Bianco e sul Bacino Scolante (dove è piovuto meno del 10% della media mensile, rispettivamente -96% e -93%), e un po’ più contenuti sul bacino dell’Adige (-80%) e del Piave (-70%).
Le precipitazioni dell’anno idrologico 2022-23 coincidono, per il primo mese, con le precipitazioni di ottobre.
Si ricorda come il precedente anno idrologico 10.2021-09.22 si sia chiuso con un sensibile deficit pluviometrico della pioggia cumulata: 1/3 in meno come dato medio sul Veneto (-32%) pari a circa 355 mm.
L’Arpav, al momento della pubblicazione di questo documento (tarda mattinata del 4 novembre), rileva che è in via di esaurimento un evento che ha portato in media tra i 30 e gli 80mm nelle zone prealpine e quantitativi inferiori nel resto della regione (20-40 mm nelle zone dolomitiche e 5-20 mm in pianura centro meridionale), mentre per i prossimi giorni non sono previsti altri eventi significativi; si ritiene che questo evento possa al più incrementare per pochi giorni i deflussi di alcuni corsi d’acqua con bacino medio-piccolo, ma non cambierà il contesto generale di scarsità della risorsa idrica.