A Oderzo oggi importante convegno sul vitivinicolo sostenibile
Si tiene oggi a Oderzo, all’Azienda agricola Rechsteiner, il convegno conclusivo del progetto PROiNOS: un’occasione per analizzare i risultati dell’iniziativa, avviata nel 2017, nata dalla crescente consapevolezza da parte di tutti gli attori della filiera vitivinicola sul tema della sostenibilità socio-ambientale.
Il progetto PROiNOS è un vero modello per la diffusione della sostenibilità nella viticoltura veneta: negli anni ha raccolto un numero sempre maggiore di aziende vitivinicole e cantine, promuovendo l’adozione di schemi di certificazione anche da parte di piccoli agricoltori – spesso proprietari di vigneti familiari – favorendo la condivisione di esperienze e pratiche orientate alla sostenibilità.
Un percorso avviato anche a livello nazionale, rispetto al quale PROiNOS costituisce uno dei primi casi applicativi, con l’obiettivo da parte del Ministero dell’Agricoltura e del Ministero della Transizione Ecologica di arrivare alla creazione di un nuovo standard di sostenibilità del settore.
Il progetto PROiNOS, promosso dalla Cantina Sociale di Orsago, ha lo scopo di sostenere l’attività di un Gruppo Operativo per dimostrare l’efficacia di un modello di gestione del vigneto orientato alla sostenibilità: sono ad oggi 107 le aziende che partecipano al gruppo per ridurre l’impatto della coltivazione della vite sull’acqua, intraprendendo un percorso condiviso.
Le aziende pilota che partecipano attivamente al progetto sono ubicate nell’area della DOC Prosecco all’interno della provincia di Treviso, in particolare nella zona di pianura limitrofa al Comune di Orsago (Orsago, Gaiarine, Godega di Sant’Urbano e Cordignano).
Le attività tecniche sono state finalizzate a ridurre l’impatto della coltivazione della vite sulle risorse idriche, sia dal punto di vista qualitativo (rischi di inquinamento da fertilizzanti e da fitofarmaci) sia in relazione ai consumi di acqua, anche nella prospettiva degli effetti dei cambiamenti climatici in atto.
In particolare, il progetto ha proposto tecniche innovative per la difesa del vigneto dalle avversità, per la razionalizzazione della concimazione, per l’adozione di strumenti tecnologici collegati all’irrigazione del vigneto, affiancando tali attività ad un ampio programma di formazione dedicato ai viticoltori.
Sono più di 400 le aziende viticole e vitivinicole coinvolte nei 5 anni di progetto, e più di 100 di esse – per un totale di oltre 500 ettari di vigneti – sono state certificate secondo il disciplinare di produzione di qualità integrata.
È stata inoltre avviata una valutazione sperimentale dell’impronta ambientale delle aziende conferitrici per la creazione di un nuovo rapporto tra Cantina Sociale e Soci basato non solo sulla qualità del prodotto e su questioni economiche ma anche su scelte che migliorino la sostenibilità ambientale e sociale: una sperimentazione è in corso di implementazione anche in altre cantine sociali, che sta coinvolgendo direttamente o indirettamente oltre 2000 aziende conferitrici.