
A giudizio 55enne di Oderzo, responsabile di un cantiere all’Alcoa. Nel 2018 ci fu l’infortunio di un operaio sandonatese
Un 61enne di San Donà di Piave, L. F., è sopravvissuto ad un evitabile infortunio sul lavoro accaduto nel dicembre 2018 nello stabilimento dell’Alcoa Servizi di Fusina.
Il 61enne a seguito dell’incidente, riportò una pesante invalidità permanente e l’impossibilità di continuare a svolgere la sua attività di elettricista.
Ora però 61 anni, assistito da Studio3A, potrà ottenere congruo risarcimento.
A conclusione delle indagini preliminari sul relativo procedimento penale per il reato di lesioni personali colpose gravi, con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme antinfortunistiche, il Pubblico Ministero della Procura di Venezia, ha disposto la citazione diretta a giudizio per M. B., 55 anni, di Oderzo, in qualità di responsabile del cantiere “incriminato”: dovrà comparire il 24 aprile 2023 davanti al giudice monocratico lagunare.
Il 61enne svolgeva lavoro di operaio elettricista manutentore di impianti, della Sbp Termoidraulica srl con sede legale ad Annone Veneto e sede operativa a Montegrotto Terme, che doveva eseguire, in subappalto da un’altra impresa di Mestre, dei lavori sugli impianti elettrici all’Alcoa.
L’infortunio avvenne perché il 61enne cadde da un trabattello dotato di una tavola di legno troppo stretta.
Dopo un ricovero durato più di un mese e un intervento chirurgico con inserimento di placche, viti e fili metallici, è stato dimesso e si dovette sottoporre a tanta fisioterapia: Inail ha riconosciuto un’inabilità lavorativa di ben 193 giorni per una prognosi complessiva di 239 giorni.
Purtroppo, ha recuperato solo in parte la funzionalità del braccio sinistro. Diagnosticata un’invalidità permanente nell’ordine del 40% e non sarà più in grado di svolgere la sua attività manuale abituale di idraulico ed elettricista.
Sinora, l’azienda per cui lavorava, nonostante le ripetute richieste danni di Studio3A, non ha sin qui liquidato al suo dipendente un solo euro, al punto che il lavoratore, è stato costretto ad avviare una causa civile.