A Belluno/Con lo zafferano km zero nasce anche una nuova linea di cosmetici

Belluno – Partendo dalla considerazione che non esistano rifiuti, ma che ogni materiale di scarto di una filiera possa essere utilizzato come materia prima seconda in un’altra, sta portando alla creazione di un’originale serie di nuovi prodotti cosmetici.
È il caso dei petali di zafferano che i produttori di “Zafferano Dolomiti®” non usano a fini alimentari: di fatto, scarti.
Per produrre 500 gr di stigmi sono necessarie ben 123.000 unità, con uno scarto in petali di circa 40 kg.
Scarti che il team di Ricerca e Sviluppo di Unifarco ha capito avere una potenzialità.
Delle applicazioni in campo cosmetico.
Lo studio di Unifarco ha avuto inizio dall’analisi dei petali, per valutare la concentrazione di flavonoidi (pigmenti vegetali con effetto anti-ossidante).
Il team di lavoro si è poi concentrato sulla loro estrazione, utilizzando 12 diverse miscele e solventi e differenti tecniche estrattive.
Contemporaneamente, è stata valutata l’impronta ambientale sia del solvente sia del metodo di estrazione attraverso l’approccio di LCA, con il calcolo del Global Warming Potential.
Su questa base, incrociando le rese di estrazione con i valori di impatto ambientale, è stata selezionata una tecnica estrattiva particolare come la sonicazione (ossia estrazione di flavonoidi tramite onde sonore ad alta frequenza – Ultra Sound Assisted Extraction) e si è ottenuta una miscela ricca di polifenoli come la rutina.
Miscele di solventi di estrazione differenti hanno permesso di estrarre miscele di polifenoli diversi, con caratteristiche specifiche: una in grado di agire inibendo l’elastasi, enzima cardine della destrutturazione della matrice extracellulare del derma, e una con azione sulla tirosinasi ad effetto quindi illuminante.
Quest’ultimo estratto sarà presente dal 2022 in alcuni prodotti Dolomia proprio per il suo effetto depigmentante.
“Questo caso di successo ci permette di capire cosa significhi oggi sostenibilità: vicinanza e collaborazione con il territorio, cooperazione tra filiere diverse per ridurre lo spreco di risorse ed investimenti in ricerca” ha dichiarato Gianni Baratto, Scientific Vice President Unifarco.