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Come difendersi dalla concorrenza sleale del socio Srl: il parere legale

Il mio socio ha aperto un’attività concorrente. Cosa posso fare?” È questa la domanda che molti imprenditori si pongono quando scoprono che un socio della propria Srl ha avviato un’impresa che compete direttamente con la società. Una situazione che può mettere seriamente a rischio non solo gli equilibri interni all’azienda, ma la sua stessa sopravvivenza sul mercato.

La concorrenza sleale rappresenta infatti una delle minacce più insidiose per qualsiasi impresa, ma quando a praticarla è chi conosce dall’interno i punti di forza e di debolezza della società, le strategie commerciali e magari anche i segreti industriali, il rischio diventa esponenzialmente più grande.

Socio Srl e concorrenza: quando è permessa e quando diventa sleale

Una prima distinzione va fatta subito: il socio di una Srl, a differenza dell’amministratore, non è automaticamente soggetto a un divieto di concorrenza. Questo significa che, in linea di principio, un socio può intraprendere un’attività in concorrenza con quella della società di cui fa parte, a meno che lo statuto non preveda specifiche limitazioni.
La libertà d’iniziativa economica è infatti un diritto costituzionalmente garantito, che può essere limitato solo in casi specifici e con modalità ben definite. Tuttavia, questa libertà non è assoluta e trova il suo confine naturale nel rispetto delle regole della correttezza professionale. Ecco perché, il confine tra concorrenza lecita e concorrenza sleale del socio Srl è spesso sottile, ma determinante per stabilire le conseguenze legali delle azioni intraprese.

Le forme più comuni di concorrenza sleale del socio

Nella pratica, la concorrenza sleale di un socio o ex socio può manifestarsi in diverse forme, spesso difficili da individuare immediatamente ma potenzialmente devastanti per l’azienda:

  1. Utilizzo di informazioni riservate
    Il socio, grazie alla sua posizione, ha avuto accesso a dati sensibili, strategie di mercato, piani di sviluppo e altre informazioni confidenziali. Utilizzare queste conoscenze per il proprio vantaggio competitivo rappresenta un classico caso di concorrenza sleale.
  2. Storno di dipendenti e clienti
    Particolarmente insidiosa è la pratica di convincere dipendenti chiave o clienti strategici ad abbandonare la società per seguire il socio nella sua nuova avventura imprenditoriale. Queste azioni, quando realizzate con metodi scorretti o diffamatori nei confronti della società originaria, configurano una chiara violazione delle regole di mercato.
  3. Sottrazione di documenti e materiali aziendali
    L’appropriazione di liste clienti, documentazione tecnica, progetti in fase di sviluppo o altri materiali di proprietà della società per utilizzarli nella propria attività concorrente rappresenta non solo una violazione delle regole di concorrenza ma può configurare anche altri illeciti di natura penale.
  4. Imitazione confusoria
    Creare un’attività che per nome, logo, presentazione dei prodotti o servizi genera confusione nel pubblico, facendo leva sulla reputazione già costruita dalla società originaria, è una forma particolarmente subdola di concorrenza sleale.

La protezione preventiva: clausole statutarie efficaci

Come spesso accade in ambito societario, la migliore difesa è quella preventiva. Inserire nello statuto sociale specifiche clausole che regolamentino il divieto di concorrenza socio Srl rappresenta la soluzione più efficace per tutelare la società da potenziali comportamenti sleali.
Queste clausole possono prevedere:

● Un divieto esplicito di svolgere attività in concorrenza
● La possibilità di escludere il socio per giusta causa qualora violi tale divieto
● L’obbligo di risarcire il danno causato alla società
● Specifiche penali in caso di violazione

Tali previsioni, per essere efficaci, devono essere formulate con grande attenzione e precisione, evitando formulazioni generiche che potrebbero risultare inefficaci in sede di contenzioso.

Come reagire alla concorrenza sleale: le strategie d’intervento

Se ci si trova di fronte a un caso conclamato di concorrenza sleale da parte di un socio, le opzioni a disposizione sono essenzialmente due:

1) Il procedimento d’urgenza: quando fermare subito è necessario
Se l’attività concorrenziale è ancora in corso e sta causando danni significativi alla società, è possibile ricorrere a un procedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c.
Questo strumento permette di ottenere in tempi rapidi un provvedimento giudiziale che inibisca la prosecuzione dell’attività slealmente concorrenziale.

Per avere successo, questa azione richiede:
● La prova dell’attività concorrenziale in corso
● La dimostrazione della slealtà dei comportamenti
● L’evidenza del pregiudizio imminente e irreparabile
● La necessità di un intervento urgente

2) L’azione ordinaria: quando il danno è già stato causato
Quando invece l’attività concorrenziale è già cessata o quando, pur continuando, non presenta caratteri di urgenza tali da giustificare un provvedimento immediato, è possibile intraprendere un’azione ordinaria di risarcimento danni. In questo caso, sarà fondamentale quantificare in modo preciso il pregiudizio economico subito, che potrà comprendere:

● Il danno emergente (perdite effettivamente subite)
● Il lucro cessante (mancati guadagni causati dall’attività concorrenziale)
● Il danno all’immagine e alla reputazione commerciale

Il divieto di concorrenza per il socio Srl uscente

Un caso particolare è rappresentato dal divieto di concorrenza socio s.r.l. uscente. Quando un socio decide di cedere la propria quota e uscire dalla compagine sociale, diventa particolarmente importante tutelarsi da possibili comportamenti concorrenziali.

In questo scenario, è fondamentale inserire nel contratto di cessione delle quote specifiche clausole di non concorrenza, che dovranno:

● Avere una durata ragionevole (generalmente non superiore a 5 anni)
● Essere limitate geograficamente all’area di effettivo interesse commerciale
● Prevedere un corrispettivo adeguato per il vincolo imposto al cedente
● Specificare dettagliatamente le attività vietate

Senza tali accortezze, il rischio è che il socio uscente, forte della conoscenza approfondita dell’azienda, possa diventare un pericoloso competitor, in grado di erodere rapidamente quote di mercato alla società originaria.

Raccogliere le prove: un passaggio delicato ma fondamentale

Per contrastare efficacemente la concorrenza sleale del socio di una Srl è essenziale raccogliere evidenze solide e inconfutabili. Questa fase richiede particolare attenzione per evitare di commettere a propria volta violazioni di legge.

Le prove possono essere raccolte attraverso:
● Testimonianze di clienti o fornitori contattati dal socio concorrente
● Documentazione commerciale o pubblicitaria dell’attività concorrente
● Evidenze della sottrazione di materiale o informazioni aziendali
● Perizie tecniche che dimostrino l’utilizzo di know-how riservato

È importante che questa attività sia svolta con il supporto di un legale esperto, in grado di guidare l’imprenditore nella raccolta di elementi probatori utilizzabili in giudizio, evitando azioni che potrebbero compromettere la validità delle prove o addirittura configurare illeciti.

La tutela degli asset immateriali: un aspetto spesso sottovalutato

Nella battaglia contro la concorrenza sleale, la protezione preventiva degli asset immateriali dell’azienda rappresenta un fattore troppo spesso sottovalutato. Marchi, brevetti, design, ma anche know-how e segreti commerciali costituiscono elementi di valore che meritano adeguate forme di tutela.
La registrazione di diritti di proprietà intellettuale e l’implementazione di rigorose policy interne sulla gestione delle informazioni riservate possono fare la differenza quando si tratta di difendersi da comportamenti sleali, fornendo strumenti legali aggiuntivi per contrastare efficacemente eventuali violazioni.

Concorrenza sleale del socio Srl: la consulenza legale come investimento strategico

Affrontare una situazione di concorrenza sleale richiede competenze specifiche e un approccio strategico, (clicca qui per scoprire come ricevere una consulenza legale riguardo Il divieto di concorrenza socio srl) e richiede una visione d’insieme e un’esperienza consolidata. La consulenza di un professionista esperto non rappresenta quindi un costo ma un investimento, in grado di:

● Prevenire situazioni potenzialmente dannose attraverso la corretta strutturazione degli accordi societari
● Identificare tempestivamente comportamenti sleali prima che causino danni irreparabili
● Guidare l’imprenditore nella raccolta delle prove necessarie
● Individuare la strategia legale più efficace per il caso specifico
● Massimizzare le possibilità di successo nelle azioni intraprese

In un contesto di mercato sempre più competitivo, proteggere la propria azienda da comportamenti sleali non è solo una questione legale, ma una vera e propria scelta strategica per garantire la sostenibilità e lo sviluppo del business nel lungo periodo.

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