68enne trovato senza vita in luogo impervio. Recuperato 25enne bloccato dai mughi

È stato purtroppo ritrovato senza vita nella notte l’escursionista, per il cui mancato rientro ieri sera, verso le 21, era stato chiesto l’intervento del Soccorso alpino di Arsiero.
P.M. del ’55 di Schio aveva lasciato detto che sarebbe andato sul Brutto Buso, sopra località Griso – dove poi i Carabinieri avevano ritrovato parcheggiata la sua auto – contattando la moglie in due occasioni al cellulare, l’ultima attorno a mezzogiorno, quando le aveva detto che era in cima, avrebbe mangiato qualcosa e sarebbe sceso, senza specificare da quale parte. Il telefono non era più raggiungibile.
È stata una squadra di soccorritori a trovare il corpo senza vita che stava risalendo un canale.
Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata imbarellata, calata per 200 metri fino al sentiero e da lì trasportata alla contrada per essere affidata al carro funebre.
Il Soccorso Alpino fa presente che sul Brutto Buso, spesso pubblicizzato senza opportune premesse, sono sì presenti manufatti della Prima Guerra mondiale, ma non esiste più sentieristica, non ci sono indicazioni e segnali evidenti, è selvaggio, impervio e pericoloso e già una volta quest’anno i soccorritori erano intervenuti in aiuto di una persona.

Questa mattina verso le 8.30 il Soccorso alpino di Alleghe è stato attivato per un escursionista che aveva perso l’orientamento a causa di un’applicazione ed era bloccato sopra salti di roccia.
Il 25enne di Genova, dopo aver dormito vicino al lago del Coldai, aveva preso la Val Civetta per poi scendere dal sentiero Antersass.
Solo che, circa a metà discesa, la traccia che stava seguendo su un’applicazione del cellulare lo aveva portato fuori via, in mezzo ai cespugli di mugo, finché il ragazzo non è più stato in grado di muoversi.
Risaliti alla posizione, una squadra è salita sul sentiero, inoltrandosi tra la vegetazione e iniziando a chiamarlo a voce. È stato abbastanza difficile per i soccorritori individuare il giovane, anche per la presenza del rumore di un corso d’acqua, a 200 metri di distanza dal sentiero.
Quando la squadra lo ha visto, l’escursionista è stato raggiunto e riportato sul sentiero a monte e da lì a valle.