Veneto

25 Aprile e 1° Maggio/I sindacati chiedono la chiusura anche degli alimentari

Si avvicinano due importanti festività nazionali e, come accade ormai da qualche anno, si rinnova l’appello dei sindacati a rispettarle, facendo si che siano giornate di festa anche per chi, invece, è chiamato comunque al lavoro.
Le Organizzazioni Sindacali Regionali di FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, UILTUCS UIL del Veneto hanno diffuso una nota con cui invitano la Regione, i Comuni e le Aziende a chiudere le attività di vendita anche di generi alimentari il 25 aprile e il 1° maggio prossimo.


Richiesta legata alla campagna unitaria nazionale “La Festa non si vende” che vuol ricordare, ancora una volta, che tutte le festività devono essere rispettate, tanto più in questa emergenza sanitaria.
Continua la nota sindacale: “In tempi di lotta alla Pandemia da Covid-19 si apprende, senza stupore, che alcune insegne commerciali, in ragione della legge sulla liberalizzazione degli orari, intendono operare anche il 25 aprile e 1° maggio 2021.


È assurdo che i Sindaci adottino i provvedimenti di restrizione anti-contagio per i cittadini e le famiglie nei
luoghi aperti delle città mentre nei supermercati sia permesso accogliere e vedere file di persone e
aggregazioni continue nei giorni festivi.
Inoltre, è paradossale che, nonostante le richieste e gli appelli fatti ai Governi (precedente e attuale) e alla
Regione dalle parti sociali relativamente alla strategia di vaccinare gli operatori del commercio, soprattutto di
generi alimentari, questi non possano contare su una precedenza nella somministrazione dei vaccini.


Sono già molte le lavoratrici e i lavoratori del commercio e della grande distribuzione organizzata che hanno
contratto il Covid-19, alcuni hanno perso la vita e tutti sono quotidianamente esposti a rischio contagio a
fronte di molti clienti non curanti delle regole di sicurezza obbligatorie.
Oggi gli esercizi commerciali alimentari sono equiparati a servizi essenziali e sono diventati indispensabili,
grazie al contributo delle lavoratrici e lavoratori del commercio e della grande distribuzione organizzata.


Il loro contributo sembra essenziale per far tenere aperti negozi, supermercati, ipermercati durante le
festività, ma tale contributo viene disatteso nel riconoscimento di una priorità nell’ambito dei Piano
Vaccinale anti Covid-19.
È grave non aver ricevuto ancora risposte, le istituzioni si stanno dimenticando dei lavoratori del Commercio
alimentare e non possiamo tollerare che ipermercati e supermercati diventino nelle festività del 25 aprile e
1° maggio luoghi di assembramento e potenziali focolai del contagio”.

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